Diario di guerra, giorno 8
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Aggiornamenti:
20.00 - Nel pomeriggio è stata colpita Nazareth. Purtroppo ci sono due morti, bambini arabi israeliani.
16.55 - Amir Peretz: "We remain adamant that Hizbullah will not return to our northern (border) fence..We shall absolutely not allow the Hizbullah flag to fly up to Israel's (border) fences."
16.45 - Il tentato kamikaze è stato catturato
14.15 Appare sempre più chiaro che si sta aprendo un terzo fronte. Dopo l'attacco di ieri a una pattuglia israeliana in Cisgiordania, gli scontri si fanno sempre più freuenti e in questo momento l'IDF sta assediando un complesso delle forze di sicurezza palestinesi a Nablus.
12.15 - Hezbollah colpisce i villaggi intorno a Tzfat sparando da villaggi cristiani
DEBKAfile further discloses that the rocket fire against the eastern town of Safed emanates from the Maronite Christian village of Rumeish, while the Galilee panhandle villages and the town of Kiryat Shemona are being attacked from the Christian villages of Marjayoun and Kleia in central-south Lebanon. One difficulty in halting Hizballah’s rocket barrage in the east has been Israel’s reluctance to attack Christian targets, except for pinpointing launch teams. Israeli negotiators are in contact with the village heads on terms for their evacuation so that Hizballah sites can be smashed.
Hizballah is using Lebanese Christians as human shields for its attacks and their towns and villages as supply centers to pump ordnance to the launch teams in forward positions. The Israeli air force therefore attacked Hizballah targets sheltering near the Maronite town of Zahleh Tuesday and is taking out every container truck heading west from the Beqaa Valley on the Syrian border. Eighteen such trucks were blown up Tuesday.
12.10 - Aspri combattimenti tra Hezbollah e forze di terra di Tzahal
12.00 - Le operazioni di terra clandestine contro Libano e Siria sembrano andare molto bene.
11.00 - Il distretto di Tel Aviv e di Sharon sono in gravissimo allarme antiterrorismo: due veicoli, un Pickup Hyundai e una Mazda Lantis marrone pare siano pronti ad attaccare.
10.00 - Continuano i razzi su Haifa e la Galilea. Katiuscia sparati anche da Gaza.
9.00 - Problemi alla centrale elettrica di Ashdod, interruzioni in tutto il paese. Aggiornamento: la corrente è tornata.
7.30 - Per la prima volta colpito il quartiere cristiano di Beirut. Sembra che le vittime dei bombardamenti di questa notte siano 45.
Indizi di escalation
Un pilota israeliano pronto al decollo
Ieri lo sceicco Nasrallah dal suo buco, probaabilmente al nord del Libano annunciava di avere pronta una salva di 500 razzi da lanciare su Tel Aviv. Alla popolazione sarà data un'ora di prevviso per lasciare la città.
Teatro mediatico? Spacconata? Probabilmente, ma intanto l'ambasciatore israeliano all'ONU fa sapere che se Tel Aviv fosse colpita sarebbe un giorno amaro per Damasco e Teheran. Il che in pochi passaggi ci precipiterebbe direttamente in una nuova guerra regionale, se non vogliamo dire come qualcuno fa in questi giorni, nella terza guerra mondiale.
Impronte digitali siriane
Ieri pomeriggio sul tardi, appena varcato il confine libanese (ma come? l'autostrada Beirut-Damasco non dovrebbe essere interrotta?) sono stati bombardati e distrutti due camion di razzi proveenienti dalla Siria. Israele ha fatto notare come il coinvolgimento siriano nel conflitto sia ormai evidente: i camion provengono dalla dotazione dell'esercito Iraniano e non si trovano al mercato di Damasco.
Ahmadinejad promette gioia ai mussulmani
In un rifugio israeliano
Ahmadinejad in un discorso all'università di Teheran preannuncia che presto i mussulmani torneranno a gioire e che un vulcano di furore sta per esplodere addosso alle "potenze arroganti della regione". Spacconate? Teatro mediatico? Forse, ma nell'Israele che già dorme nei rifugi si sviluppa l'idea che con l'Iran occorrerà avere a che fare direttamente e che forse è meglio prima che dopo.
Nasrallah frena, cercando la strage di libanesi.
Trova conferma il report della radio militare secondo cui Hezbollah sta cercando di impedire alla popolazione di abbandonare i villaggi che Israele annuncia di voler bombardare. I miliziani di Hezbollah bloccano le vie di uscite con posti di blocco e pare che ci siano già stati scontri a fuoco tra miliziani e abitanti dei villaggi. Perché?
Leggo con grande interesse i commentatori che sostengono che lo sceicco sia soddisfatto dell'andamento delle operazioni dal fondo del suo buco, mentre i suoi bunker e le sue rampe esplodono uno dopo l'altra. 40-50% delle sue capacità operative, secondo l'IDF, sono state già distrutte. Pare che Nasrallah sia sorpreso della quantità e qualità delle informazioni israeliane sugli obiettivi.
Io la penso diversamente. Come molti combattenti arabi prima di lui, Nasrallah ha finito per ubriacarsi delle proprie parole e dei proclami roboanti dei propri alleati. E' uscito dalla trincea, e ora si trova ad affrontare un avversario che lo sta smantellando pezzo a pezzo. Quello di cui avrebbe bisogno, adesso, è una tregua.
La strage è un modo di ottenerla. Nel 1993 l'operazione "Grapes of Wrath", dopo 14 giorni di bombardamenti devastanti (che però, se non interpreto male i numeri fecero in totale meno missioni di quante siano state già condotte in questa settimana di combattimenti), fu fermata da un errore di fuoco dell'artiglieria israeliana, che bombardò un campo profughi, facendo più di 100 morti e provocando uno stop immediato delle operazioni.
Nasrallah vuole tornare lì. Israele no: da leggere, a proposito della cura con cui si cerca di evitare l'errore fatale, il diario di un pilota israeliano pubblicato dal Jpost
Verso l'azione di terra?
Artiglieria semovente israeliana
Da un paio di giorni sono sempre più evidenti i preparativi per un'invasione di terra. Per desso ci sono state incursioni limitate, per ripulire il terreno in un fascia di circa un chilometro che Peretz vuole stabilire come zona cuscinetto. Ma ieri un responsabile IDF ha preannunciato che un attacco a terra è effettavimante possibile. E' -pare- ciò che Nasrallah teme maggiormente. Vedremo.
17 commenti:
Toni, ancora complimenti, davvero tante informazioni interessanti. Condivido anche la tua interpretazione della situazione. del resto il conflitto arabo -israeliano è disseminato di tregue imposte dai "grandi" ad Israele e che sono servite ai suoi nemici per rimettersi in forze e ricominciare.
Intanto allarme rosso per una probabile infiltrazione terroristica in Israele (Tel Aviv)
Di tentativi di infiltrazione ne sono stati già fermati parecchi. Vedu su Arutz Sheva che si parla ancora del nord. A osa ti riferisci?
"suspected suicide bomber in central Israel"
qui - http://www.haaretz.com/hasen/spages/739924.html
o qui - http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3278220,00.html
quanto all'aggiornamento delle 11.00, sembra ci sia stata l'esplosione di un'autobomba senza vittime.
http://www.israelnn.com/news.php3?id=107810
Pare che l'esplosione non sia connessa con l'allarme
Mi sa che ti cito nel prox. post (rubandoti anche la foto del rifugio..)
Esperimento: Vai tranquillo, mi fa solo piacere.
L'ho rubata anch'io :-)
Silverlynx, mi dai il tuo url?
intendi quello del blog? eccolo, ma è in standby da un bel po'
Toni stai facendo un lavoro di informazione eccezionale. Complimenti e grazie.
Grazie a silver e wellington.
Wellington, ti seguo anch'io attentamente e ti ringrazio
anche l'attentato sventato ieri e l'allarme rosso di oggi confermano che la regia terroristica vuole aprire il terzo fronte in Cisgiordania.
Scopro oggi il tuo blog...peccato. Bel lavoro, ti seguirò.
Anononymous, scrivi tutto quello che ti pare ma senza demenziali riferimenti religiosi (o equivalenti), e te lo pubblico.
Maverick: in questi giorni ci sto buttando dentro tutte le energie disponibile. Normalmente è tutto molto più tranquillo. Comunque grazie.
great blog. Thanks for the info. I will follow it up regularly. Please keep on posting
Cheers!
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