26.7.06

Diario di guerra, giorno 16

Scudi umani col casco blu

Aggiornamenti in basso



La questione dell'Unifil. Non sarebbe il caso di ritirare il contingente italiano da una forza che non ha nessuna utilità, che fornisce copertura alla guerriglia e che rimane dislocata in modo irresponsabile sulla linea del fuoco?



Bandiera Onu ed Hezbollah, insieme, su una postazione dell'Unifil.

Ieri, in una dichiazione piuttosto sproporzionta, Kofi Annan ha accusato Israele di aver colpito deliberatamente la posizione ONU, dove sono stati uccisi quattro osservatori disarmati.

In realtà, è noto che le posizioni ONU vengono utilizzate come copertura dai guerriglieri di Hezbollah, che le usano per lanciare razzi dalle immediate vicinanze, confidando nel fatto che l'artiglieria israeliana non potrà rispondere al fuoco. Fino a oggi, gli osservatori ONU non hanno fatto che osservare questa situazione (dopo aver osservato il riarmo di Hezbollah senza intervenire in alcun modo).

Le postazioni ONU usate come copertura dalla guerriglia

La fonte per la mescolanza tra osservatori ONU ed Hezbollah non potrebbe essere più autorevole:
i comunicati della stessa UNIFIL [Hat Tip: Belmont Club].

Il più interessante è questo [PDF]:

Anche un' altra posizione UN del battaglione ghanese nell'area di Marwan, nel settore occidentale è stato colpita direttamente da un proiettile di mortaio la scorsa notte. Il colpo non è esploso e non ci sono stati feriti o danni collaterali. Altri quattro casi di fuoco vicino alle posizioni UN da parte israeliana sono state riportate ieri. E' stato anche riportato che Hezbollah ha sparato dalle immediate vicinanze di quattro posizioni UN ad Alma ash Shab, Tibnin, Brashit e At Tiri. Tutte le posizioni UNIFIL restano occupate e tenute dalle truppe.
Anche il generale canadese in pensione Lew Mackenzie conferma [Hat Tip: Melanie Philips] che le posizioni ONU sono usate come copertura da Hezbollah (oltre a confermare quanto dicevo nel post di ieri: l'obiettivo dell'aviazione israeliana Beirut è un area di dodici isolati, detta Hezbollah-city). Qui l'intervista in Real Audio.
Retired Canadian General Lew MacKenzie — who is speaking in Toronto tonight at a Stand with Israel rally — was interviewed on CBC Toronto radio this a.m. He told the show’s anchor that he had received an e-mail only days before from the dead Canadian observor who was a member of his former battalion. MacKenzie says that the message indicated in effect that the UN position was being used as cover by Hezbollah, who, MacKenzie explained, can do so quite freely as they are not members of the UN and not subject, therefore, to official condemnation. MacKenzie further took issue with the misleading reportage (citing CNN in particular) that suggests that Beirut is being bombarded by the IDF and that the city is in ruins. He said that the bombing is no where near the saturation levels that constitute a bombardment and the IAF have specifically targetted a twelve-block area that is, more-or-less, Hezbollah City, and only after dropping leaflets warning civilians to vacate well in advance of the planned airstrikes.

La missione

Facciamo un passo indietro. Qual è la missione degli osservatori Unifil nel Libano del Sud?
1 - Accertare il ritiro israeliano dal sud del Libano

2 - Restaurare pace e sicurezza internazionale

3 - Collaborare col governo libanese per ristabilire la sua autorità nell'area.
A parte il primo punto (che Israele ha osservato da sé), nessuno degli altri due obiettivi è stato nemmeno tentato da osservatori che non solo hanno assistito impotenti al transito di camion carichi di missili, non solo sono accusati di dividere edifici e di bere il caffé insieme alla milizia che dovrebbero disarmare. Ma restano rischiando la vita, senza poter intervenire in nessun modo se non fornendo uno scudo umano alla guerriglia di Hezbollah.

Contro questo stato di cose, e contro il fatto che osservatori disarmati vengono mantenuti inutilmente sul posto, ha protestato ieri Il PM canadese Harper, che non crede l'attacco sia stato deliberato e attacca la gestione UNIFIL
OTTAWA (AFP) - Canada’s Prime Minister Stephen Harper said an Israeli attack on a UN outpost that killed four, including a Canadian, was a “terrible tragedy” but not likely deliberate.
At the same time, he questioned why the UN had manned the outpost in Lebanon near the Israeli border as bombs exploded all around.“We want to find out why this United Nations post was attacked and also why it remained manned during what is now, more or less, a war during obvious danger to these individuals,” he told reporters.Asked about UN head Kofi Annan’s statement suggesting Israel had targeted the outpost, Harper said: “I certainly doubt that to be the case.”

Non sarebbe il caso che l'Italia, e certamente quella sinistra ansiosa di ritirare le truppe da tutto chiedesse il ritiro del contingente italiano dall'UNIFIL, e non dallAfghanistan (dove continua ad avere un ruolo indispensabile per l'equilibrio del paese)?

Intanto, il governo australiano ieri ha ritirato le sue forze dall'Unifil.


La guerra continua. Ma come?

E' il caso di rimettere a fuoco l'obiettivo israeliano delle operazioni, che mi sembra bene espresso da Zeev Schiff su Haaretz di oggi:
Mentre analizziamo le singole battaglie e le fasi di questa campagna, non dobbiamo dimenticare l'aspetto più importante di questa guerra: Hezbollah e quello che questa organizzazione terroristica rappresenta deve essere distrutto a qualunque prezzo. Questa è l'unica opzione che Israele ha. Non possiamo permetterci una situazione di parità strategica tra Israele ed Hezbollah. Se Hezbollah non sarà sconfitta, sarà l'inizio della fine per la deterrenza di Israele contro i suoi nemici.


Il prezzo sta cominciando a diventare alto.


Ieri 9 morti israeliani nella battaglia di Bint Jubayil, la capitale Hezbollah nel sud del Libano, un intrico di fortificazioni, cunicoli, mezzi elettronici di osservazione del confine, nel quale Hezbollah ha lanciato il meglio delle sue forze, lottando casa per casa e accettando decine di perdite.


Dopo la perdita di Bint Jubayil, Hezbollah pre decisa a non accettare ulteriori scontri tra concentrazioni di truppe, per passare alla pura guerriglia. Ecco un'analisi delle tecniche di combattimento di Hezbollah



L'IDF, tra le varie opzioni tattiche (proseguire verso al centro per spezzare in due il sud del Libano, puntare a ovest, verso Tiro, per attaccare altre concentrazioni di truppe e le basi di lancio che attaccano Haifa, avanza nel settore est, riguadagnanto il controllo delle sue principali fonti d'acqua.




I bersagli attuali dell'offensiva israeliana.

Dall'analisi delle news emerge che gli obiettivi dei bombardamenti aerei, segnati in rosso nella carta sono: il sud di Beirut (dove Hezbollah tiene il suo quartiere generale politico-militare, inclusi depositi di razzi), Sidone, Tiro (dove si trovano molte batterie che stanno tirando su Haifa in questi giorni e la valle della Bekaa, che è il polmone militare, con il grosso del concentramento di forze, i campi di addestramento e probabilmente i bunker dove Nasrallah e lo stato maggiore si stanno nascondendo.

Peretz continua a dichiarare che l'obiettivo israeliano è quello di costituire una fascia di sicurezza nel Sud del Libano. E queste sono le zone cuscinetto in preparazione. Ma sarà impossibile sconfiggere Hezbollah senza affrontarla nella valle della Bekaa e cacciarla da Beirut Sud. Un'operazione rischiosa, che mette l'IDF in pericolo di trovarsi in uno scenario irakeno. Un'analisi militare di stratfor mostra molto bene quale sia il dilemma strategico della guerra Israele Hezbollah. Israele dovrà stare attenta a perseguire i suoi obiettivi, nei sui modi, nei suoi tempi, senza farsi dirottare dalla fretta americana.


La battaglia aerea.


Ieri 55 feriti da almeno 130 razzi sparati ieri sul nord del paese. Prossimo obiettivo dichiarato: Nethanyia. Non appare che Hezbollah stia rallentando il ritmo del fuoco, il che dovrebbe essere uno dei principali obiettivi della campagna israeliana.
Un risvolto interessante di questo fatto è mostrato da un opinionista del Washington Post. Secondo la sua analisi, le operzioni aeree vanno bene:
il lancio dei missili identifica le posizioni di Hezbollah, che vengono colpite da un efficace fuoco di controbatteria. Israele sostiene di aver ucciso sul campo oltre 100 guerriglieri, ma ieri fonti americane sostenevano che le perdite di Hezbollah negli attacchi alle basi di lancio potrebbero essere molte di più.

Oltre l'analisi militare

Dal punto di vista puramente militare, il puzzle libanese è, come è sempre stato dagli anni 70 ad oggi, un dilemma senza soluzione. La novità è che Israele sta combattendo anche una battaglia politica e diplomatica contro un fenomeno nuovo che Moshe Elad (ex comandante isrealiano a Tiro e Bint Jubayil) chiama "Terroriglia". Ecco perchè la terroriglia sia avvia verso la sconfitta

1) Sta perdendo il controllo del media

2) Il Libano, e specialmente le fazioni non sciite, si è reso conto del costo delle attività di Hezbollah

3) Il numero di perdite di Hezbollh è disastroso, viste le dimensioni dell'organizzazione

4) Le vittime israeliane dei razzi sono molte meno di quelle attese. Hezbollah ha sferrato il suo colpo migliore, ma non ha avuto nessun effetto.

5) L'esilio dei libanesi del sud è un incubo perché crea un conflitto con l'organizzazione, fa pressione sul governo di Beirut e soprattutto lascia le basi militari senza la copertura degli scudi umani

6) Tiro, che è l'altro asse della guerra missilistica, è un obiettivo molto più tenero del settore centrale, visto che è servito da riservisti e mercenari che difficilmente lotteranno con la determinazioni dei regolari che hanno impegnatio Tzahal a Bint Jubayil.

L'arma segreta di Nasrallah

Più che qualche missile misterioso, l'arma segreta di Hezbollah potrebbe disgraziatamente essere il terrorismo internazionale, terrorismo che ha già colpito Buenos Aires nel 1994. Su questo terreno, Hezbollah è maestro e Al Qaeda l'allievo. L'intelligence tedesca conferma l'attivazione delle cellule dormienti Hezbollah. Israele è preoccupata per gli obiettivi ebraici all'estero.

Dove finisce il Libano, dove comincia Hezbollah?

Alcuni articoli:
Hezbollah è il libano, il libano è Hezbollah.
Nasrallah dichiara che il governo libanese era informato dell'azione.
Hezbollah e l'esercito libanese sono partner, così si legge sul loro sito.

Aggiornamenti

17.00 - Secondo Haaretz, Hassan Nasrallah era ieri a Damasco per colloqui segreti con inviati iraniani e caporioni siriani. Era in incognito, senza il suo abito tradizionale. Se leggete dalla Siria, siete amici di Israele e vedete un uomo più o meno con questo aspetto:

Contattate immediatatamente http://www.mossad.gov.il [Hat Tip israellycool]

16.00 - Nel pomeriggio altri due attacchi di razzi sul nord, Kiriat Shmona e dintorni. Il totale dei feriti è 8, nessuno grave.

13.30 - Stamattina tutto tranquillo sul fronte nord. Le truppe sono sulle loro posizioni e non si ha notizia di combattimenti. Il comitato di difesa si è riunito e sembra abbia respinto un piano IDF per l'allargamento delle operazioni.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Toni l'ultima notizia mi lascia sconcertato e perplesso....gli ultimi scontri e la tecnica "giapponese" dei terroristi imporrebbe di proseguire con decisione nelle operazione sebbene le perdite dell'IDF siano tragiche. Ma proprio per questo, l'oggettivo vantaggio strategico quasi raggiunto (l'idea di separare in due il libano del sud, isolando tiro)non andrebbe dilapidato. Spero sia un avvicendamento di forze sulla linea del fuoco nella speranza che hezbollah compia qualche errore fatale sul campo, in quanto gli ultimi scontri devono esssere stati sconvolgenti a quanto si legge sulla stampa libera (cioè quella estera extra CEE).
Uligano
PS Una forza "terroristica" non si batte cosi' senza anni di addestramento oscuro da parte dei "regolari" di siria e iran. Sono sempre più turbato e spaventato anche.

Anonimo ha detto...

MA quanto ridere fa questo blog?!
PURA DISINFORMAZIONE E PROPAGANDA

Tonibaruch ha detto...

Ciao Baroon, stammi bene. E cerca di trovare il coraggio di firmare, almeno con uno dei tuoi numerosi nick.

Tb

Tonibaruch ha detto...

Toni l'ultima notizia mi lascia sconcertato e perplesso....gli ultimi scontri e la tecnica "giapponese" dei terroristi imporrebbe di proseguire con decisione nelle operazione sebbene le perdite dell'IDF siano tragiche.

Non so. Io spero solo che chi guida abbia le idee chiare su quello che vuole ottenere. Di per sé, molti o pochi militari non significano niente. Si può rimanere intrappolati in molti, come in Irak e ottenere un obiettivo limitato ma chiaro con due plotoni.

Ma proprio per questo, l'oggettivo vantaggio strategico quasi raggiunto (l'idea di separare in due il libano del sud, isolando tiro)non andrebbe dilapidato. Spero sia un avvicendamento di forze sulla linea del fuoco nella speranza che hezbollah compia qualche errore fatale sul campo, in quanto gli ultimi scontri devono esssere stati sconvolgenti a quanto si legge sulla stampa libera (cioè quella estera extra CEE).
Uligano
PS Una forza "terroristica" non si batte cosi' senza anni di addestramento oscuro da parte dei "regolari" di siria e iran. Sono sempre più turbato e spaventato anche.

E' gente pericolosa, molto. E si sapeva.