31.7.06

Diario di guerra, giorno 20

Il mondo alla rovescia

Aggiornamenti in basso


Il filmato mostra Hezbollah lanciare razzi da Qana e usare abitazioni civili come scudi umani.




L'altra notte due missili israeliani hanno centrato un palazzo di Qana, città usata da Hezbollah come base di lancio per centinaia di razzi che hanno causato decine di feriti e di perdite in Israele. Il crollo del palazzo, avvenuto successivamente, ha ucciso circa 60 persone tra cui decine di bambini, 15 dei quali disabili. E' importante notare
1 - Che dall'area venivano lanciati missili, che l'intelligence ritiene fossero nascosti dentro il palazzo stesso.
2 - Che da giorni la popolazione era stata avvertita del pericolo e invitata ad evacuare dalle zone di operazione di Hezbollah
3 - Che il palazzo è crollato sulle sue vittime ore dopo il bombardamento, non essendo stato evacuato nemmeno dopo essere stato colpito
In un mondo normale, scontato ed espresso in modo non rituale il più profondo dolore per le vittime, chiunque non faccia parte della macchina di propaganda di Hezbollah, avrebbe espresso la più ferma condanna per chi è tecnicamente colpevole di questo assassinio. Cioè una gang di criminali razzisti, che spara da aree civili verso aree civili, cercando la strage di civili sia un casa propria che in quella del nemico, e commettendo un doppio crimine di guerra ad ogni razzo lanciato.

Non è successo. E anche quando Israele avrà dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio le responsabilità di Hezbollah nella strage di Qana, non c'è da avere alcuna illusione sul fatto che il torrente di odio che si sta rovesciando su Israele si indirizzi verso Hezbollah, cioè chi è tecnicamente responsabile, a termini di convenzione di Ginevra, di questa orrenda strage.

Se un luogo può essere oggetto di un attacco militare, non cessa di esserlo a causa della presenza di civili. Dall'articolo 28 della Quarta Convenzione di Ginevra:
La presenza di persone protette (civili) non può essere usata per rendere certi punti o aree immuni dalle operazioni militari (ad. es luoghi da cui si lanciano razzi).
Mettere obiettivi militari nel cuore di aree densamente popolate è una gravissima violazione della legge umanitaria e quelli che lo fanno sono responsabili dei danni ai civili causate dalla loro decisione. Riporto un'opinione dell'esperto di diritto internazionale Yoram Dinstein:
Se perdite civili dovessero risultare da un tentativo di usare scudi umani su obiettivi militari, la responsabilità ultima ricade sul belligerante che ha collocato a rischio civili innocenti.
Cioè, se Hezbollah ha usato quei luoghi e quelle aree come base militare, oltre alla responsabilità dell'uccisione di civili e ai bambini israeliani, Hezbollah sarebbe interamente colpevole anche della strage di Qana. E' alla luce di queste considerzioni che occorre esaminare le prove dei lanci di razzi di Hezbollah dall'interno di Qana, nascosti in mezzo ai civili [H/T Israel Matzav e Vital Perspective].

Aggiornamenti

13.30 - Qualche razzo Hezbollah, qualche bombardamento su obiettivi militari, a sostegno delle truppe di terra. Analisi di Haaretz: contrariamente all'incidente del 1996, stavolta l'operazione militare non si fermerà.

29.7.06

Diario di guerra, giorno 18 e 19

Codici etici

Aggiornamenti in basso

Oggi l'IDF si è ritirato da Bint Jubail, dopo aver ucciso 26 guerriglieri in una battaglia che l'IDF descrive come una delle più importanti della guerra.
Il clima è quello di una molla che si stia caricando: L'IDF si prepara alle prossime mosse (attenzione è un articolo importante).
Agli alleati USA, che chiedono perché l'IDF non spiani semplicemente i villaggi che ospitano la resistenza più dura di Hezbollah, Peretz ha risposto ricordando l'etica di un esercito che combatte in modo diverso da molti altri, cercando di rispettare anche la vita dei civili "nemici". Cercando, nei limiti imposti dalla guerra, di conservare onore e pulizia delle armi.

A high-ranking Northern Command officer, asked this week by reporters why the military didn't just level the village, explained simply: "We don't work that way." Indeed, that is also what Peretz explained to US Secretary of State Condoleezza Rice during her visit here earlier this week. The defense minister aid the IDF works according to a system called the "Post Office Theory," according to which Israel looks for the right address to respond to before opening fire.
Despite the enemy's tactics, he told Rice, the IDF was still operating as a moral and ethical army. Hizbullah, he told her, fired at Israel from within mosques and homes, using civilians as shields. "We called up one home and told the residents that we were going to attack, and that they needed to evacuate," Peretz told Rice. "They fled the home and only then did we level the building. A home whose occupants didn't answer the phone, he added, was not targeted.


Ai soldati caduti a Bint Jubayil dovrebbe spettare una medaglia al valore anche per aver sacrificato la propria vita nella protezione di civili nemici.
L'articolo è da leggere interamente,
That the the soldiers of Golani Battalion 51 who entered Bint Jbail on foot deserve such medals is evident when the simple question is asked: why were they there?
Bint Jbail was Hizbullah's "capital" in Lebanon. It is a city
where before this war thousands of people lived, and where Hizbullah buried numerous bunkers in residential areas.
Israel warned the civilians there to leave and attempted to hit Hizbullah while minimizing the harm to those civilians who remained. But from the air, there was a limit to how much Hizbullah could be separated from the civilians it was hiding behind.

In un articolo di questa settimana, Charles Krauthammer lamentava che in cambio dell'autocontenimento e dell'attenzione che le IDF prestano alle vite dei civili, i nemici di Israele (e anche parte della stampa occidentale) reagiscano accusandole esattamente dell'opposto: stermini indiscriminati, bombardamenti a tappeto, crimini di guerra. A questo punto non varrebbe la pena di comportarsi come un esercito "normale"?

No. Israele cerca di difendere un codice etico perché è importante per sé, come stato ebraico e democratico. Non per nessun altro, tantomeno per una canaglia antisemita che, se non mentisse sapendo di mentire, mentirebbe per stupidità e ignoranza.

Nota a margine: Una nuova foto aerea illustra come Beirut non sia sottoposta a distruzioni generalizzate.

E ora, qualcosa di completamente diverso....

Lasciamo un attimo da parte il centinaio di razzi arrivato anche oggi e i deliri di Nasrallah, che ancora una volta rivendica vittorie inesistenti e si prepara (a parole) a distruggere Israele. Ieri, a Seattle un musulmano americano entra in un centro ebraico, apre il fuoco, uccide una persone e ferisce altre cinque donne. Ce l'aveva con Israele. Probabilmente era un elemento isolato, un entusiasta che è partito da solo in seguito alla dichiarazione di guerra di Nasrallah e di Al-Zawairi a tutti gli obiettivi ebraici del mondo. Resta il fatto che il nemico ha come obiettivo dichiarato le nostre vite, meglio se disarmate. E con i fatti, non solo a parole. In Cisgiordania, nel frattempo, le brigate Al-Aqsa (sì quelle del "moderato" partito Fatah) rivendicano il rapimento e l'uccisione e lo smembramento di un medico . Ore 12.00 : l'obiettivo militare di Nasrallah: far uccidere quanti più civili possibile


Sono episodi indicativi del fatto che abbiamo di fronte un nemico che odia in radice l'esistenza fisica dell'altra parte, gioisce del suo strazio, attacca indiscriminatamente, meglio dove non c'è difesa, cercando di massimizzare il danno. Di fronte a questo, c'è chi ha il coraggio di dire che i morti israeliani in fin dei conti sono pochi. Meglio così. Ma cosa succederebbe a rapporti di forza invertiti? Come si può essere così incapaci di capire dove sta l'aggressione, quale ne sia l'intensità e il programma sterminazionista, e dove c'è chi si difende (essendo fortunatamente ancora in grado di farlo nel modo più efficace). Eppure alla gran parte della comunità internazionale questa semplice realtà sembra essere ignota, tanto che sembrava apprezzare una pace in cui i missili sarebbeo diventati da 15.000, 30.000, 50.000. Una di quelle paci che preparano lo sterminio (o il tentativo volonteroso di arrivarci). Non c'è da stupirsi che a questa comunità, del tutto priva della volontà di comprendere, pronta a qualunque appeasement sulla sua pelle, Israele non sia affatto ansiosa di affidare le proprie vite.

Finché il cielo e sereno e non c'è vento, la comunità internazionale va benissimo. E' quando la situazione si complica che -salvo lodevoli eccezioni- non si trova più nessuno, anzi si trova neutralità ostile se non simpatia per l'altra parte (sì , quella che vuole scannarti) .

E una considerazione che cerca di rispondere anche ad un amico che in seguito al bombardamento della base Unifil si chiede sul suo blog si chiede quale sia la ragione della diffidenza (condivido, radicata) che gli israeliani provano per gli stranieri che si dovrebbero assumere l'onere di difenderli. E' tutta qua, nella evidente volontà di non di capire ciò che Israele ha di fronte. E questo anche se non bastasse la semplice ma spaventosa inefficacia che l'Unifil (leggere questo articolo da brividi sulla visita a una postazione del contingente ghanese) così come altre tristemente note "forze di interposizione", ha dimostrato fino a oggi. Nel frattempo, dal confine di Gaza, lasciato al controllo delle forze europee, hanno immediatamente cominciato a transitare i Grad a lunga gittata che ancora in questi giorni stanno colpendo Ashkhelon. Sarà, se non si rimedia, il Libano di domani.

Torniamo alla guerra

Tiro bombardata


24 feriti, quando un Qassam cade su un asilo del Negev
Un nuovo tipo di razzo a lunga distanza colpisce Afula. L'AIF distrugge il lanciatore. Il proietto è attualmente sotto esame.
Nel nord, in quella che ormai si potrebbe chiamare la "città martire" di Kiriat Shmona, due katiuscia colpiscono direttamente edifici ed uno cade sull'ospedale. Più di 90 razzi lanciati oggi sul nord.

I bombardamenti sul libano, oviamente, continuano: 130 obiettivi colpiti . Ucciso nella Bekaa un capo Hezbollah, responsabile dell'approvvigionamento di armamenti avanzati. Il comando dei missili di Tiro è stato distrutto. Vediamo se Haifa avrà un po' di pace, intatnto, dopo la distruzione del comando, per due giorni non sono arrivati attacchi.
Gli sforzi Siria-Iran per rifornire Hezbollah continuano. Ieri colpiti quattro camion siriani. Oggi le IDF hanno avuto uno shabbat di lavoro intenso: altri 60 obiettivi colpiti dall'aviazione, mentre i combattimenti di terra sono in una fase di stallo.

Gaza
l'IDF si ritirano, lanciando volantini che definiscono i termini per un cessate il fuoco, immediatamente lanciati altri 9 Qassam, l'IDF rientra a Gaza, colpiti un deposito di armi ed un tunnel vicino a Rafah.
Hamas chiede una pace separata? In Cisgiordania, ucciso un comandante delle brigate Al-Aqsa, che avevano rivendicato il rapimento-massacro di ieri.


Il Quadro diplomatico
Incontro Bush-Blair per un cessate il fuoco. La sostanza mi sembra inesistente. Non vale la pena di parlarne.

Nel Frattempo in Iran...
Un po' di gente comincia a chiedersi come mai il governo non spenda nel proprio paese tutte le risorse che spende per finanziare Hezbollah, il fatto che la televisione dedichi la maggior parte del suo tempo a problemi arabi comincia a spargere disinteresse e persino ostilità. Almeno pare.

Sorridi, sei sul TBLOG


Letture e Visioni

Obsession: un film sull'attacco dell'islamismo radicale

Stampa terrorista, quella che copre gli avvenimenti solo dal punto di vista del Libano innocente, travolto dall'attacco israeliano. In altre parole, la propaganda di Hezbollah. Melanie Philips si riferisce a quella inglese. In Italia mi sembra che siamo messi un po' meglio, salvo organi antisemiti patologici, come sono diventati quelli della sinistra estrema.

Perché Israele doveva muoversi contro l'arsenale crescente di Hezbollah

Antisemiti: Mel Gibson, ubriaco fradicio, vuota il sacco.
Chavez (che ha una storia in questo campo), paragona i bombardamenti israeliani all'Olocausto

Aggiornamenti Domenica

Ore 12.05 - Rice a Gerusalemme per creare un accordo di cessate il fuoco (qualcosa di significativamente diverso dal "cessate il fuoco immediato" che gli appeasers invocano). Ma che potrebbe coinvolgere le Sheeba Farms, secondo me è una buona idea: ci tornerò sopra. Bush ripete con chiarezza: nessuna pace fasulla in Libano.

Ore 12.00 Scene di ordinario eroismo l'attacco al Jewish Center di Seattle. Un agghiacciante attacco premeditato.

Ore 11.00 - Una pessima idea: far entrare l'ONU nella stanza di controllo delle IDF

Ore 10.00- L'attacco sul villaggio libanese di Qana ha causato 60 morti. Nell'orrore per le vite civili distrutte, occorre ricordare che Qana era un centro di lancio di Qassam e che l'AIF ha ripetutamente chiesto agli abitanti di lasciare il villaggio prima di bombardarlo. La responsabilità del massacro ricade tutta su Hezbollah. Naturalmente nessuno di quelli che gridano al crimine lo ricorderà. Ore 12.00 risulta che Hezbollah, ha ostacolato i soccorsi a Qana, secondo la ormai evidente strategia di massimizzare il numero dei propri civili uccisi. [Hat Tip Israel Matzav]
To Israelis: Before believing your IDF's bullshit about Hezbollah hiding in that building, try just for a minute to imagine yourself stuck under a ton of rubbles, alive, but not being able to move because the beasts next door refuse
to allow cranes to come and remove the rubbles. I’m sure you’d rather die a much quicker death
!

Ore 9.30 - I siriani hanno abbattuto un drone israeliano che volava sullo spazio aereo siriano, e che stava "marcando" al laser i camion di munizioni per colpirli appena antrassero sul confine siriano.

Ore 9.15 - Già decine di Katiuscia sparati sulle comunità del Nord. La buona notizia: anche oggi niente razzi su Haifa. Il colpo sul comando missili di Tiro deve aver funzionato.

Ore 9.00 - Zeev Schiff sulla discrepanza tra piani americani e tattica militare israeliana, e sull'errore di non aver ancora fatto pressione su Damasco.

28.7.06

Diario di guerra, giorno 17

Se io fossi Ehud Olmert

Aggiornamenti in basso

Ieri il gabinetto di difesa ha fatto una mossa militarmente suicida, respingendo la richiesta di un allargamento del conflitto che proveniva dall'IDF (ma stabilendo al contempo il richiamo di 15.000 riservisti). Per capire questa mossa, e cercare di analizzarne il senso, probabilmente occorre mettersi nei panni del primo ministro, al quale non saranno certamente ignote le opzioni e le analisi strategiche che linkavo ieri (e che per la verità sono tutte poco rassicuranti sulla possibilità di una vittoria rapida e indolore, o persino di una vittoria conseguita con le sole armi). Ispirandomi ad un profetico articolo del WSJ, proviamo a fare questo esercizio.

Chi saresti?
Se fossi Ehud Olmert, saresti primo ministro per caso e in sostituzione di Ariel Sharon, senza averne nessuna delle qualità, e nemmeno dei difetti. Saresti un uomo medio, senza esperienza militare, a capo di un governo dove nemmeno il ministro delle difesa ha mai comandato sul campo niente di più importante di una compagnia.
Allo scoppio della crisi, avresti dato ascolto e fiducia al tuo capo di stato maggiore, Dan Halutz, che è un teorico della guerra aerea. E per un po' saresti stato convinto che la superiorità aerea è esattamente quello che ci vuole per cancellare Hezbollah dalla mappa politica del Libano per sempre, spendendo molto denaro, ma senza perdere nemmeno un soldato d'Israele. Per qualche giorno i dati delle distruzioni, 25%... 40%... ti avrebbero confortato. Ma dopo una decina di giorni di attacchi aerei massicci, e di altrettante massiccie e anzi crescenti risposte missilistiche, mentre metà del paese continua a essere chiusa nei rifugi o rifugiata altrove, avresti cominciato a porti delle domande.

Presto o tardi saresti giunto alla conclusione che l'offensiva aerea da sola non è in grado di raggiungere i suoi obiettivi e ti saresti attrezzato ad una limitata azione sul terreno, attento a non ricadere mani e piedi nel pantano libanese, l'incubo che incombe da vent'anni su ogni decisione militare. Saresti confortato dal fatto che ci siano ottime ragioni per non essere avanzato dall'inizio: limitare le perdite israeliane su un terreno infernale, e anche evitare un massacro di civili che avrebbe immediatamente messo in crisi il consenso interno e scatenato le ire della comunità internazionale.

Bene, quindi. Almeno finché le truppe non cominciano a mettere piede sul terreno. Qui emergono subito i difetti dell'approccio graduale. Hai perso il momento buono. Hezbollah è i posizione pronto a darti l'accoglienza più feroce e tu non hai forze sufficienti per agire con un chiaro vantaggio sul terreno. Sarebbe stato molto meglio fare il contrario: prendere subito il controllo del sud del Libano fino al Litani e poi, con calma, ripulire il terreno alle spalle, eliminando Katiuscia e mortai ormai tagliati fuori dalle linee di comando e di rifornimento e distruggendo pezzo a pezzo l'infrastruttura militare che Hezbollah ha impiegato sei anni a costruire.

Se l'avessi fatto, cominceresti a vedere la soluzione, non avresti metà del paese rifugiato altrove e non ti troveresti in mezzo ad acque diplomatiche sempre più agitate. Adesso, in ogni momento, un errore dell'aviazione può creare un massacro che sarà mostrato a cena a tutta l'opinione pubblica mondiale: un disastro che già due volte è costato lo stop americano alle operazioni in Libano, e che sarebbe fatale anche questa volta.

Ecco il dilemma. Vista dall'esterno, questa guerra non si può perdere. Nella realtà dei fatti, perderla è molto probabile. La distanza tra realtà e apparenza rende la vittoria ancora più difficile.

Cosa vuol dire perderla? Permettere a Hezbollah di tornare sul confine sarebbe il disastro peggiore. Non riuscire aa disarmarlo e vedere dispiegata una forza multinazionale di pakistani honduregni e norvegesi (o qualcosa di altrettanto militarmente improbabile) sarebbe quasi altrettanto male. Continuare all'infinito la campagna aerea, che diventerà presto o tardi un boomerang politico e diplomatico, è la terza possibilità di perdere la guerra con Hezbollah.


In queste condizioni, probabilmente decideresti di: rallentare i bombardamenti su infrastrutture civili ma continuare quelli sulla leadership di Hezbollah e le attrezzaature missilistiche [continuano pesantissimi e questa notte è stato distrutto il comando missili di Tiro]. Forse non si riuscirà a uccidere Nasrallah, ma è nelle possibilità di Israele evitare di farlo mai più apparire in pubblico (e qui si torna al primo punto di ieri, su come battere la "terroriglia").

Allo stesso tempo avanzerai con le forze di terra fino al Litani [aspettiamoci sorprese a breve, qui, e concentriamoci su quello che Israele fa, non su quello che dice] e distruggerai ogni bunker, installazione, attrezzatura di comuniczione, deposito di munizioni. Poi ritirerai il grosso delle forze appena possibile, ma annuncerai che Israele sparerà a vista ad ogni Hezbollah che si avvicini a 10 chilometri dal confine. Non avrai fermato i missili a lungo raggio, ma avrai messo Haifa e Tiberiade al sicuro dai Katiuscia. Per quanto riguarda Fajar e Zilzal, considererai Damasco responsabile del loro uso, e lo dichiarerai pubblicamente, visto che questi missili iraniani non avrebbero mai potuto raggiungere Hezbollah e non potrebbero essere lanciati senz il consenso siriano. [ieri Nasrallah era a Damasco a incontrare responsabili iraniani e siriani] Questo dovrebbe risolvere il problema con Assad che non è in grado di rischiare una guerra in prima persona.

Poi, ti siederai al tavolo diplomatico, pronto discutere con grande apertura qualunque soluzione a patto che siano soddisfatte due condizioni: il ritorno dei tuoi soldati e il disarmo di Hezbollah, come dal Risoluzione 1559.

Non succederà mai. Ma nel frattempo, avrai il controllo del sud del libano, sicurezza per i tuoi confini e umilierai Hezbollah. Ossia, avrai vinto la guerra.

Seguire il conflitto su googleheart

Io non sono capace di usarlo, ma sto imparando. Qui c'è il file, aggiornato aggiornato agli ultimissimi avvenimenti






Aggiornamenti


16.10 - Hezbollah spara un nuovo tipo di missili a lungo raggio.

16.00 - Era ora. L'Unifil toglie gli osservatori dalla linea del fuoco e si ritira dal sud del Libano

13.00 - Un po' ingelosita dai proclami di Nasrallah e Ahmadinejad, anche Al-Qaeda ha dichiarato guerra allo stato ebraico.

12.40 - La notizia che Hezbollah è Israele hanno stabilito un primo contatto attraverso la Croce Rossa tedesca è una bufala? Il sito in inglese di Al-Hayat, citato come fonte, non ha tracce della "notizia"

26.7.06

Diario di guerra, giorno 16

Scudi umani col casco blu

Aggiornamenti in basso



La questione dell'Unifil. Non sarebbe il caso di ritirare il contingente italiano da una forza che non ha nessuna utilità, che fornisce copertura alla guerriglia e che rimane dislocata in modo irresponsabile sulla linea del fuoco?



Bandiera Onu ed Hezbollah, insieme, su una postazione dell'Unifil.

Ieri, in una dichiazione piuttosto sproporzionta, Kofi Annan ha accusato Israele di aver colpito deliberatamente la posizione ONU, dove sono stati uccisi quattro osservatori disarmati.

In realtà, è noto che le posizioni ONU vengono utilizzate come copertura dai guerriglieri di Hezbollah, che le usano per lanciare razzi dalle immediate vicinanze, confidando nel fatto che l'artiglieria israeliana non potrà rispondere al fuoco. Fino a oggi, gli osservatori ONU non hanno fatto che osservare questa situazione (dopo aver osservato il riarmo di Hezbollah senza intervenire in alcun modo).

Le postazioni ONU usate come copertura dalla guerriglia

La fonte per la mescolanza tra osservatori ONU ed Hezbollah non potrebbe essere più autorevole:
i comunicati della stessa UNIFIL [Hat Tip: Belmont Club].

Il più interessante è questo [PDF]:

Anche un' altra posizione UN del battaglione ghanese nell'area di Marwan, nel settore occidentale è stato colpita direttamente da un proiettile di mortaio la scorsa notte. Il colpo non è esploso e non ci sono stati feriti o danni collaterali. Altri quattro casi di fuoco vicino alle posizioni UN da parte israeliana sono state riportate ieri. E' stato anche riportato che Hezbollah ha sparato dalle immediate vicinanze di quattro posizioni UN ad Alma ash Shab, Tibnin, Brashit e At Tiri. Tutte le posizioni UNIFIL restano occupate e tenute dalle truppe.
Anche il generale canadese in pensione Lew Mackenzie conferma [Hat Tip: Melanie Philips] che le posizioni ONU sono usate come copertura da Hezbollah (oltre a confermare quanto dicevo nel post di ieri: l'obiettivo dell'aviazione israeliana Beirut è un area di dodici isolati, detta Hezbollah-city). Qui l'intervista in Real Audio.
Retired Canadian General Lew MacKenzie — who is speaking in Toronto tonight at a Stand with Israel rally — was interviewed on CBC Toronto radio this a.m. He told the show’s anchor that he had received an e-mail only days before from the dead Canadian observor who was a member of his former battalion. MacKenzie says that the message indicated in effect that the UN position was being used as cover by Hezbollah, who, MacKenzie explained, can do so quite freely as they are not members of the UN and not subject, therefore, to official condemnation. MacKenzie further took issue with the misleading reportage (citing CNN in particular) that suggests that Beirut is being bombarded by the IDF and that the city is in ruins. He said that the bombing is no where near the saturation levels that constitute a bombardment and the IAF have specifically targetted a twelve-block area that is, more-or-less, Hezbollah City, and only after dropping leaflets warning civilians to vacate well in advance of the planned airstrikes.

La missione

Facciamo un passo indietro. Qual è la missione degli osservatori Unifil nel Libano del Sud?
1 - Accertare il ritiro israeliano dal sud del Libano

2 - Restaurare pace e sicurezza internazionale

3 - Collaborare col governo libanese per ristabilire la sua autorità nell'area.
A parte il primo punto (che Israele ha osservato da sé), nessuno degli altri due obiettivi è stato nemmeno tentato da osservatori che non solo hanno assistito impotenti al transito di camion carichi di missili, non solo sono accusati di dividere edifici e di bere il caffé insieme alla milizia che dovrebbero disarmare. Ma restano rischiando la vita, senza poter intervenire in nessun modo se non fornendo uno scudo umano alla guerriglia di Hezbollah.

Contro questo stato di cose, e contro il fatto che osservatori disarmati vengono mantenuti inutilmente sul posto, ha protestato ieri Il PM canadese Harper, che non crede l'attacco sia stato deliberato e attacca la gestione UNIFIL
OTTAWA (AFP) - Canada’s Prime Minister Stephen Harper said an Israeli attack on a UN outpost that killed four, including a Canadian, was a “terrible tragedy” but not likely deliberate.
At the same time, he questioned why the UN had manned the outpost in Lebanon near the Israeli border as bombs exploded all around.“We want to find out why this United Nations post was attacked and also why it remained manned during what is now, more or less, a war during obvious danger to these individuals,” he told reporters.Asked about UN head Kofi Annan’s statement suggesting Israel had targeted the outpost, Harper said: “I certainly doubt that to be the case.”

Non sarebbe il caso che l'Italia, e certamente quella sinistra ansiosa di ritirare le truppe da tutto chiedesse il ritiro del contingente italiano dall'UNIFIL, e non dallAfghanistan (dove continua ad avere un ruolo indispensabile per l'equilibrio del paese)?

Intanto, il governo australiano ieri ha ritirato le sue forze dall'Unifil.


La guerra continua. Ma come?

E' il caso di rimettere a fuoco l'obiettivo israeliano delle operazioni, che mi sembra bene espresso da Zeev Schiff su Haaretz di oggi:
Mentre analizziamo le singole battaglie e le fasi di questa campagna, non dobbiamo dimenticare l'aspetto più importante di questa guerra: Hezbollah e quello che questa organizzazione terroristica rappresenta deve essere distrutto a qualunque prezzo. Questa è l'unica opzione che Israele ha. Non possiamo permetterci una situazione di parità strategica tra Israele ed Hezbollah. Se Hezbollah non sarà sconfitta, sarà l'inizio della fine per la deterrenza di Israele contro i suoi nemici.


Il prezzo sta cominciando a diventare alto.


Ieri 9 morti israeliani nella battaglia di Bint Jubayil, la capitale Hezbollah nel sud del Libano, un intrico di fortificazioni, cunicoli, mezzi elettronici di osservazione del confine, nel quale Hezbollah ha lanciato il meglio delle sue forze, lottando casa per casa e accettando decine di perdite.


Dopo la perdita di Bint Jubayil, Hezbollah pre decisa a non accettare ulteriori scontri tra concentrazioni di truppe, per passare alla pura guerriglia. Ecco un'analisi delle tecniche di combattimento di Hezbollah



L'IDF, tra le varie opzioni tattiche (proseguire verso al centro per spezzare in due il sud del Libano, puntare a ovest, verso Tiro, per attaccare altre concentrazioni di truppe e le basi di lancio che attaccano Haifa, avanza nel settore est, riguadagnanto il controllo delle sue principali fonti d'acqua.




I bersagli attuali dell'offensiva israeliana.

Dall'analisi delle news emerge che gli obiettivi dei bombardamenti aerei, segnati in rosso nella carta sono: il sud di Beirut (dove Hezbollah tiene il suo quartiere generale politico-militare, inclusi depositi di razzi), Sidone, Tiro (dove si trovano molte batterie che stanno tirando su Haifa in questi giorni e la valle della Bekaa, che è il polmone militare, con il grosso del concentramento di forze, i campi di addestramento e probabilmente i bunker dove Nasrallah e lo stato maggiore si stanno nascondendo.

Peretz continua a dichiarare che l'obiettivo israeliano è quello di costituire una fascia di sicurezza nel Sud del Libano. E queste sono le zone cuscinetto in preparazione. Ma sarà impossibile sconfiggere Hezbollah senza affrontarla nella valle della Bekaa e cacciarla da Beirut Sud. Un'operazione rischiosa, che mette l'IDF in pericolo di trovarsi in uno scenario irakeno. Un'analisi militare di stratfor mostra molto bene quale sia il dilemma strategico della guerra Israele Hezbollah. Israele dovrà stare attenta a perseguire i suoi obiettivi, nei sui modi, nei suoi tempi, senza farsi dirottare dalla fretta americana.


La battaglia aerea.


Ieri 55 feriti da almeno 130 razzi sparati ieri sul nord del paese. Prossimo obiettivo dichiarato: Nethanyia. Non appare che Hezbollah stia rallentando il ritmo del fuoco, il che dovrebbe essere uno dei principali obiettivi della campagna israeliana.
Un risvolto interessante di questo fatto è mostrato da un opinionista del Washington Post. Secondo la sua analisi, le operzioni aeree vanno bene:
il lancio dei missili identifica le posizioni di Hezbollah, che vengono colpite da un efficace fuoco di controbatteria. Israele sostiene di aver ucciso sul campo oltre 100 guerriglieri, ma ieri fonti americane sostenevano che le perdite di Hezbollah negli attacchi alle basi di lancio potrebbero essere molte di più.

Oltre l'analisi militare

Dal punto di vista puramente militare, il puzzle libanese è, come è sempre stato dagli anni 70 ad oggi, un dilemma senza soluzione. La novità è che Israele sta combattendo anche una battaglia politica e diplomatica contro un fenomeno nuovo che Moshe Elad (ex comandante isrealiano a Tiro e Bint Jubayil) chiama "Terroriglia". Ecco perchè la terroriglia sia avvia verso la sconfitta

1) Sta perdendo il controllo del media

2) Il Libano, e specialmente le fazioni non sciite, si è reso conto del costo delle attività di Hezbollah

3) Il numero di perdite di Hezbollh è disastroso, viste le dimensioni dell'organizzazione

4) Le vittime israeliane dei razzi sono molte meno di quelle attese. Hezbollah ha sferrato il suo colpo migliore, ma non ha avuto nessun effetto.

5) L'esilio dei libanesi del sud è un incubo perché crea un conflitto con l'organizzazione, fa pressione sul governo di Beirut e soprattutto lascia le basi militari senza la copertura degli scudi umani

6) Tiro, che è l'altro asse della guerra missilistica, è un obiettivo molto più tenero del settore centrale, visto che è servito da riservisti e mercenari che difficilmente lotteranno con la determinazioni dei regolari che hanno impegnatio Tzahal a Bint Jubayil.

L'arma segreta di Nasrallah

Più che qualche missile misterioso, l'arma segreta di Hezbollah potrebbe disgraziatamente essere il terrorismo internazionale, terrorismo che ha già colpito Buenos Aires nel 1994. Su questo terreno, Hezbollah è maestro e Al Qaeda l'allievo. L'intelligence tedesca conferma l'attivazione delle cellule dormienti Hezbollah. Israele è preoccupata per gli obiettivi ebraici all'estero.

Dove finisce il Libano, dove comincia Hezbollah?

Alcuni articoli:
Hezbollah è il libano, il libano è Hezbollah.
Nasrallah dichiara che il governo libanese era informato dell'azione.
Hezbollah e l'esercito libanese sono partner, così si legge sul loro sito.

Aggiornamenti

17.00 - Secondo Haaretz, Hassan Nasrallah era ieri a Damasco per colloqui segreti con inviati iraniani e caporioni siriani. Era in incognito, senza il suo abito tradizionale. Se leggete dalla Siria, siete amici di Israele e vedete un uomo più o meno con questo aspetto:

Contattate immediatatamente http://www.mossad.gov.il [Hat Tip israellycool]

16.00 - Nel pomeriggio altri due attacchi di razzi sul nord, Kiriat Shmona e dintorni. Il totale dei feriti è 8, nessuno grave.

13.30 - Stamattina tutto tranquillo sul fronte nord. Le truppe sono sulle loro posizioni e non si ha notizia di combattimenti. Il comitato di difesa si è riunito e sembra abbia respinto un piano IDF per l'allargamento delle operazioni.

25.7.06

Diario di guerra, giorno 15

Ma quale devastazione?

Aggiornamenti in basso



Beirut. Clicca per vedere la mappa ingrandita.




L'area colpita dai bombardamenti è segnata in nero. E' l'estensione di circa tre ippodromi. La gran parte della città è assolutamente intoccata.







Foto aerea del quartiere di Beirut Sud. La foto risale al 22 luglio. Sono evidenti i palazzi distrutti, ma anche il fatto che le distruzioni sono concentrate e delimitate a una porzione di una porzione di Beirut.
La foto e cliccabile e si ingrandisce con dettaglio estremo.





I media occidentali, guidati da Hezbollah, vedono e mostrano sempre gli stessi quattro edifici.

Ecco l'illuminante resoconto di una visita a Beirut fatta da un corrispondente della CNN:


Civilian casualties are clearly what Hezbollah wants foreign reporters to focus on. It keeps the attention off them. And questions about why Hezbollah should still be allowed to have weapons when all the other militias in Lebanon have already disarmed. After letting us take pictures of a few damaged buildings, they take us to another location, where there are ambulances waiting.

On camera: This is a heavily orchestrated Hezbollah media event. When we got here, all the ambulances were lined up. We were allowed a few minutes to talk to the ambulance drivers. Then one by one, they've been told to turn on their sirens and zoom off so that all the photographers here can get shots of ambulances rushing off to treat civilians. That's the story -- that's the story that Hezbollah wants people to know about.

Voice-over: These ambulances aren't responding to any new bombings. The sirens are strictly for effect. When a man in a nearby building is prompted to play Hezbollah resistance songs on his stereo, we decide it's time to go. Hezbollah may not be terribly subtle about spinning a story, but it is telling perhaps that they try. Even after all this bombing, Hezbollah is still organized enough to have a public relations strategy, still in control enough to try and get its message out



Hezbollah voleva la risposta proporzionata
"The truth is - let me say this clearly - we didn't even expect (this) response.... that (Israel) would exploit this operation for this big war against us," said Komati. He said Hezbollah had expected "the usual, limited response" from Israel.


Fronte Nord

Mint Jubayil è staata definitivamente presa, e Tzahal continua ad avanzare con grande circospezione lungo un corridoio che dovrebbe spezzare in due il sud del Libano.
Ucciso il comandante del settore centrale di Hezbollah, Khalil Amin Shivli, 44, a Maroun Al-Ras. E' il comandante di più alto grado perso da Hezbollah fino a questo momento.

Nasrallah promette che comincerà a lanciare razzi oltre Haifa.
Intanto, mentre i razzi continuano a cadere, metà del nord di Israele è rifugiato altrove

Stanotte bombardata una postazione dell'ONU. Sembra che i morti siano 4. Kofi Annan accusaa Israele di avere colpito la postazione intenzionalmente. L'ambasciatore israeliano protesta. Vedremo in giornata di capire cosa è successo. In passato altre postazioni ONU sono state colpite nel tentativo di fare fuoco sui lancirazzi di Hezbollah, che cercano la copertura delle basi UNIFIL.

Fronte Sud

Gaza: Circa 50 carri armati sono rientrati in una nuova operazione, accolti da fuoco anticarro hanno risposto, uccidendo 7 palestinesi. Bombardato deposito di munizioni. Aggiornamento 17.00 A metà giornata gli uccisi sono 14, in diversi incidenti separati. Il bilancio più alto in un mese di combattimenti a Gaza.

La cornice:


Il nuovo medioriente: di Condoleeza Rice.





Reazioni libanesi che non ti aspetti per niente
The Lebanese Foundation for Peace (LFP), an international organization of Lebanese Christians, issued a press release last week that called upon Israeli Prime Minister Ehud Olmert "to hit them hard and destroy their terror infrastructure. It is not [only] Israel who is fed up with this situation, but the majority of the silent Lebanese in Lebanon who are fed up with Hizbullah and are powerless to do anything out of fear of terror retaliation." The LFP also said that "thousands of volunteers in the Diaspora" are "willing to bear arms and liberate their homeland from [Islamic] fundamentalism," with the logistical support of Israel.
Fronte interno:

Reazioni francesi che danno forza. 650 ebrei francesi hanno fatto alyiah ieri.


Letture:
Conduzione della guerra. Critiche alle critiche di Moshe Arens.

Aggiornamenti


17.5 - Come previsto, la Conferenza di Roma si è impantanata. Nessun accordo per un cessate il fuoco.
17.45 - Un'idea del clima e del consenso per le operazioni: ad Haifa si è tenuta oggi una manifestazione pacifista di protesta contro la guerra. Alla notizia, gli abitanti hanno lasciato i rifugi e hanno tenuto una rabbiosa contro-manifestazione spontanea.

15.20 - Arrestato professore Canadese-Israeliano. Fotografava installazioni militari al nord. Accusato di spionaggio per conto di Hezbollah.

15.10 - Olmert ordina un'inchiesta sul bombardamento dell'installazione Unifil che ha causato 4 morti ieri notte.

15.00 - Altri katiuscia a nord. Niente danni. ORE 16.00, più di 100 razzi oggi. Un ferito. ORE 18.30 i feriti totali di oggi sono 55.

13.20 - La battaglia intorno a Bint Jubayil è feroce. Truppe della brigata Golani sono cadute in una imboscata e stanno combattendo casa per casa. I feriti IDF sono 30. Dozzine di cadaveri di Hezbollah allineati lungo le strade.
The IDF announced on Tuesday that it had completed the takeover of the village, which served as the capital of Hizbullah in southern Lebanon. Despite the announcement, it was known that dozens of Hizbullah terrorists remained in the area, 3 miles from the Lebanese-Israeli border - and in fact, around 5:00 this morning they surprised the Israeli forces.

Ten Israeli casualties were originally reported, with the number later increasing to 12-13 - and the battle raged on until around 2 PM. Rescue forces were unable for several hours to begin evacuating the wounded because of the heavy Hizbullah fire, but finally completed the mission in the early afternoon. The terrorists, who suffered heavy losses, fired RPG (rocket propelled grenade) missiles from within built-up urban areas.

The IDF had left a narrow corridor open for the terrorists to escape, hoping to engage them further to the north. Some 15 carloads of terrorists did in fact leave, but many remained to fight. The IDF continues to hold a numerical and qualitative advantage.

Da ieri l'IDF controlla l'intera città, dopo combattimenti che hanno fatto diversi prigionieri e portato al sequestro di armi e all'uccisione del comandante Hezbollah della regione. Il resoconto della battaglia.

12.00 - Cinque salve di razzi stamattina su Tzfat e altre località del nord, niente danni e feriti.

In onda

Questo blog sarà segnalato alla trasmissione "blogroll", in onda su RadioRadicale il martedì alle 23,30.

Qui trovi i file mp3. E grazie per l'attenzione a JimMomo.

24.7.06

Diario di guerra, giorno 14

Corpo a corpo con Hezbollah

La vittoria di scenario sarà pure in cassaforte. Ma sul campo il conflitto è ancora tutto da combattere: Tzahal sta incontrando una resistenza durissima.

Due militari (un soldato e un ufficiale) uccisi e 18 feriti (cinque da fuoco amico) negli scontri di ieri intorno a Bint Jubayil, nei quali gli Hezbollah hanno distrutto due carri.

Le forze di difesa sostengono di avere ucciso almeno dieci guerriglieri. E' caduto un elicottero vicino a Tzfat, causando la morte dei due piloti. Ma non è ancora chiaro se il mezzo sia caduto o sia stato abbattuto. O forse sia stato colpito fa fuoco amico.

L'IDF prepara operazioni di terra anche nella zona di Tiro, dove operano le basi che stanno bersagliando Haifa.

L'avanzata è molto lenta, non solo perché gli obiettivi sono in sé limitati, ma anche perché si cerca (non sempre con enorme successo) di minimizzare i caduti. Ritornando alla smoking gun di ieri, l'esercito si trova anche di fronte uno strano nemico:

Guardie rivoluzionarie iraniane stanno combattendo in Libano. Intelligence egiziano e israeliano confermano che almeno 9 corpi sono stati tispediti in Iran.

The bodies of Iranian Revolutionary Guard soldiers who were killed by the Israeli army in Lebanon have been transported to Syria and flown to Tehran, senior Lebanese political sources told WorldNetDaily.

The information was confirmed by Israeli and Egyptian security officials. It follows scores of reports the past few days Iranian soldiers have been aiding Hizbullah terrorists in Lebanon in their attacks against Israel, including help with the firing of rockets into Israeli population centers.

The Lebanese sources said between six and nine deceased Iranian Revolutionary Guard soldiers were brought in trucks last week into Syria for flight back to Iran. They said the bodies were transported along with the tens of thousands of Lebanese civilians fleeing the country into Syria.

[…] The Israeli officials said Iranian guards directed the firing two weeks ago of a radar-guided C–802 missile that hit an Israeli navy vessel off the coast of Lebanon, killing four soldiers. Israel says Iran acquired the missile from China.

The officials said the Iranian soldiers’ duties include keeping custody of long-range missiles within Hizbullah’s arsenal, including Zalzal rockets which are said to have a range of 125 miles, placing Tel Aviv within firing range.

Jordanian officials told WND they are “100 percent sure” Iranian Revolutionary Guard unit soldiers have fired rockets into Israel. They also said the Syrian army has provided Hizbullah with intelligence information on the locations of strategic Israeli targets to aid in Hizbullah rocket fire.


Saluto a braccio teso a un raduno di Hezbollah


Ieri l'inviato ONU, dopo aver protestato per l'entità delle distruzioni nei quartieri sciiti di beirut Sud, ha rilasciato una dichiarazione che sarà probabilmente meno fortunata, mediaticammente:

Hezbollah codardi che si nascondono in mezzo ai civili.

Ma forse, più che farsi proteggere dai civili, è corretto dire che Hezbollah cerca di provocarne la morte, in quantità. E meglio se civili che fanno notizia, come un hotel pieno di giornalisti.

La propaganda Hezbollah è a pieni giri per cercare di promuovere la nuova calunnia del sangue cioè di Isreale impegnata in una guerra di distruzione contro il Libano e i civili libanesi. Eppure ragionare sulle cifre per non cadere di nuovo nella sindrome di Jenin non dovrebbe essere così difficile. Ma disgraziatamente la stampa occidentale non sembra in grado di farlo: ieri la lettura di Corriere e soprattutto de La Stampa mi hanno lasciato costernato. Comincia addirittura a spargersi (e proprio La stampa ieri dava risonanza alle voci) la bufala del fosforo anche in Libano.


Razzi


Un israeliano mostra i rottami del razzo caduto a poca distanza dalla sua casa


Intanto ci sono davvero civili presi a bersaglio:


Ieri circa 70 razzi sulle comunità del nord, tredici feriti principalmente lievi e un incendio nella zona di Kyriat Shmona. Dopo una pausa, stamattina i razzi hanno ricominciato a cadere






Un lanciarazzi Hezbollah, alcuni istanti prima di essere distrutto.


Nella notte l'AIF ha attaccato 36 obiettivi che includono piattaforme di lancio, edifici e campi di addestramento. Altri 24 da questa mattina.

Il calo numerico è palpabile rispetto agli oltre 100 obiettivi che si registravano nelle scorse notti. Difficile dire se la differenza sia dovuta a un concentramento degli attacchi (che avviene soprattutto nell'area di Tiro) oppure ad un esaurimento degli obiettivi "fissi".







Fronte sud, verso la chiusura?

Individuato ed esploso arsenale della Jihad islamica
Sei palestinesi uccisi, tra i quali anche una coppia e una bambina.
Le fazioni palestinesi sono di nuovo pronte a un cessate il fuoco e rilasciare Shalit.


La battaglia per il cessate il fuoco

Sul piano diplomatico, la lotta su come dovrà essere il Libano dopo il cessate il fuoco non è meno intensa. Dall'interno del paese si confrontano le voci filo-hezbollah che puntano ad un ritorno allo status quo precedente e quelle come Siniora, che traballando e smentendo appare favorevole a un disarmo della milizia sciita. Gli USA giocano le loro carte, con buone prospettive di arrivare all'ingresso di una forza multinazionale probabilmente NATO per fermare il riarmo di Hezbollah. e quindi allenti la presa iraniana sul Libano. Questa è la chiave di volta.
Ed è una soluzione che difficilmente vedrà l'accordo della Siria, che per le ragioni spiegate efficacemente da Asiatimes dipende economicamente dal Libano e rischia di esplodere non solo come regime, ma come stato se ne verrà separata.

Per i sauditi, occorre: fermare Israele.
Per la Rice non sono desiderabili soluzioni transitorie e il partner è il Libano
Rice said any cease-fire agreement would have to be signed by Lebanon, not Hizbullah. “The last time that I looked, Hizbullah had even run for office as a part of the government of Lebanon,” she said, referring to Hizbullah’s presence in the Parliament. “If there is a cessation of hostilities, the government of Lebanon is going to have to be the party,” she said. “Let’s treat the government of Lebanon as the sovereign government that it is.”
Curiosamente, il portavoce del parlamento Berri rifuta la partership
Beri rejected the package, proposing instead a two-phased plan. First would come a cease-fire and negotiations for a prisoner swap. Then an inter-Lebanese dialogue would work out a solution to the situation in south Lebanon, said the official.

Già. interessante il "dialogo interlibanese". Prima occorre fare quello che chiede Hezbollah (lo scambio di prigionieri) poi, fare di nuovo quello che chiede Hezbollah: un medioriente dove nessun israeliano possa sentirsi sicuro.

Dopo la fallimentare (per la diplomazia, ma non per il tempo guadagnato alle operazioni militari) puntata in Libano, Rice è in Israele per promuovere una pace duratura e tentare di convincere qualcuno che l'IDF non sia l'unica forza capace di garantire la sicurezza di Israele. I politici ANP, ansiosi di non perdere mai occasione per perdere un'occasione, preparano un benvenuto in stile palestinese: il giorno della rabbia.


Letture

-Qualcuno è d'accordo col mio post di ieri: "Abbiamo vinto" di Hillel Halkin

-Hezbollah sta guadagnando tempo per il nucleare iraniano. O no?

-Cosa ha causato questa guerra?
What, then, provoked Mohsen Bilal to offer to jump headlong into an Israeli trap? Contrary to Washington’s hopes, the Bashar al-Assad regime may not be viable after the destruction of Hezbollah. The flood of refugees is painful to absorb. In addition, Syria’s economy depends on Lebanon. Syrian workers in Lebanon remit US$4 billion a year, double Syria’s reported exports. [3] The Assad regime and its supporters draw substantial income from Lebanon’s black market, which Syria continues to dominate despite the removal of Syrian troops last year.

US as well as Israeli analysts assume that the Syrian regime will do anything to survive, but in the wake of Hezbollah’s collapse and the breakdown of Lebanon’s Shi’ite community, it may not be obvious to Bashar Assad how he may accomplish this. Without the skim from Lebanon’s black market and the remittances from Syrian workers in Lebanon, the regime’s purse will shrivel and its hold on the reins will slacken.
Un altro che vuole bombardare la Siria, come Micheal Oren
The current Israeli operation in Lebanon focuses on removing the threat posed to Israel by Hizballah missiles and on destroying Hizballah’s military infrastructure. Israel’s use of force is fully justified and proportionate, considering the magnitude of the threat. However, Israel’s employment of force is strategically misdirected. Israel should be targeting Damascus. Subduing Syria is the key to resolving the Lebanese crisis, to rolling back Hizballah, and to weakening Iran and its radical Islamist influence in the Middle East


Aggiornamenti

17.48 - Comandante IDF: Le truppe controllano Bint Jebuyil e hanno dimostrato la loro capacità di raggiungere qualsiasi località del Libano, anche Beirut, se così decideremo. 40 guerriglieri uccisi. Diversi feriti israeliani negli scontri attorno a Maroun Al Ras.
17.45 - "Israele non è interessato a scontri con la Siria"
17.40 - Peretz "stabiliremo una fascia di sicurezza in attesa che una forza internazionale ne riprenda possesso"
17.38 - L'ambasciatore iraniano a Beirut dichiara che se la Siria sarà attaccata, L'Iran reagirà con la forza.
17.15 - Beirut di nuovo bombardata, per la prima volta in due giorni
17.00 - Livni allo Spiegel: non può più esserci un Hezbollah.
15.18 - E' una ragazzina la vittima dei razzi di stamattina
15.17 - L'esercito siriano al massimo stato di allerta.
15.16 - Altro massiccio attacco missilistico sul nord. Nessun ferito grave
15.15 - Il numero di morti libanesi sale 384. L'aviazione israeliana seleziona maggiormente gli obietivi da colpire (il che spiegherebbe il ridotto numero di obiettivi che notavo tra stanotte e oggi).
13.30 - Pesantissimo attacco su Haifa, dozzine di feriti. Uno grave

Diario di guerra. Giorno 13

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La smoking gun. E perché Israele ha già vinto.

[aggiornamenti in basso]



L'arma di produzione iraniana sequestrata ieri ai primi due prigionieri di guerra.


Oggi, il nuovo complesso carcerario che si va costruendo per i prigionieri delle operazioni del Libano, ha trovato i suoi primi ospiti, catturati negli scontri a fuoco intorno a Maroun Al-Ras.
Le armi iraniane che i due portavano, e che l'IDF ha mostrato al mondo attraverso la foto che si vede qui a fianco sono solo un simbolo e non una prova (di cui non c'è più alcun bisogno) del diretto coinvolgimento iraniano nel conflitto.

Mentre le forze di Tzahal avanzano lentamente ma inesorabilmente nel territorio che l'UNIFIL non è mai riuscita o non ha mai voluto controllare, e sradicano la presenza di Hezbollah, bunker dopo bunker (vedi cartina sotto e clicca per vedere quella di grandi dimensioni)

è forse il caso di tornare sulle origini del conflitto e sulla velocità e la capziosità con cui gli sforzi israeliani per rientrare nei propri confini in cambio di una vita pacifica, sono stati dimenticati. E quindi sulla condanna che Israele si sta attirando per aver deciso di cercare di vincere la minaccia di Hezbollah.

E, forse è anche il caso di provare a rispondere alla domanda che certe preoccupate analisi di ieri avevano suggerito.
E se stesse vincendo Hezbollah?

Cominciamo dalla risposta militare. E' stata davvero sproporzionata? C' è qualcosa di vero nel fatto che una guerriglia armata di 13.000 missili a corto, medio, lungo raggio, capaci di colpire ogni angolo di Israele e che agisce in nome e per conto dell'Iran fosse una minaccia "limitata", cui dover reagire altrettanto limitatamente?

Lasciando raffreddare il sangue e riflettendo occorre riconoscere che i capziosi interlocutori che sostengono questa tesi hanno dalla loro qualche ragione.

Militarmente, Hezbollah, i suoi missili in gran parte rudimentali e i suoi 4.000 combattenti fanatizzati è -qui e ora- una minaccia limitata, esclusivamente tattica. Quello che l'ha trasformato in una minaccia strategica, in un nodo stretto intorno al collo di Israele, è l'accettazione delle sue regole di combattimento secondo cui Hezbollah può colpire in tempi e modi di sua scelta, mentre l'esercito israeliano non può rispondere (se non simbolicamente), pena causare stragi civili e attirare su di sé, dopo il danno dell'attacco e la rabbia della opinione pubblica interna, anche la condanna del mondo. E' una situazione in cui la guerriglia non ha mai nulla da perdere. Un cerchio che si stringe, restringendo sempre più le opzioni militari e politiche a disposizione dello stato ebraico.

Un 220 mm caduto su Haifa

E' precisamente la deterrenza che Hezbollah è stato in grado di esercitare su Israele [raccomando a chi abbia mezz'ora di tempo di stampare e leggere con calma "cambiare le regole del Libano" alla sezione "letture" di oggi] ciò che l'ha resa una minaccia strategica, capace di orientare la politica di uno stato sovrano e di metterne in pericolo gli scenari e forse, in prospettiva, la sopravvivenza.

Uscire da questo cerchio, lasciare i capziosi amici alle loro chiacchiere e ai loro doppi standard e scegliere la risposta" sproporzionata", cioè il combattimento vero con le armi che Israele ha da opporre alla milizia terrorista, bombardare, portare gli stivali dei ragazzi di Tzahal sui bunker e nelle caverne di quella forza a cui si sono lasciate dettare per anni le regole del gioco, è già in sé una vittoria. Per il fatto stesso di combatterla, anche attraverso lo scudo di civili di cui si è circondata, Israele ha già vinto la sua guerra, riducendo Hezbollah da minaccia strategica a minaccia tattica, in rapido deterioraramento.

Come dice un saggio amico "Tzahal avanza. Il resto sono pipponi che si fanno qui e altrove".

Le condizioni del cessate il fuoco, la zona smilitarizzata, i contingenti ONU, il disarmo di Hezbollah, non faranno che perfezionare una vittoria che è già nella decisione di Israele di colpire con tutta la forza necessaria chi la minaccia, tatticamente o strategicamente. Finché si continuerà a farlo, finché si continuerà a impedirne il riarmo anche con la forza e senza lasciarsi paralizzare dal costo in vite civili, Hezbollah continuerà a essere la minaccia "limitata" che il nostro capzioso amico sostiene che sia.


La nuova calunnia del sangue


La sindrome di Jenin. [in italiano, grazie a "liberaliperisraele"]

I bombardamenti delle forze aeree israeliane hanno provocato, come sempre accade in guerra, danni e distruzioni. Ma si tratta di danni estremamente limitati. Israele non sta affatto “spianando il Libano”, né ha alcuna intenzione di farlo. A Beirut, finora, sono stati colpiti le piste dell’aeroporto e diversi obiettivi ed edifici nel quartiere sciita. Il che è ben lungi dal corrispondere agli orrori mandati in onda ogni sera sulle televisioni, e alle accuse di crimini di guerra.
La situazione nel Libano meridionale è peggiore a causa della prevista fuga di civili. Ma il problema è che Hezbollah ha trasformato tutto il sud del Libano in una zona di guerra, cancellando ogni distinzione fra aree militari e aree civili. Così molti civili sono stati costretti a sfollare sia dal sud del Libano, sia dal nord di Israele.
Ma anche qui, resoconti di una “naqba libanese”, di un disastro umanitario ripugnante non riflettono la realtà delle cose. Non è altro che la propaganda orripilante cui tanti amano credere, compresi non pochi giornalisti israeliani: analisti che ripetono le accuse senza aver verificato i fatti, e che si lanciano in prediche morali basandosi su queste accuse non accertate.
Anche iI numeri, come sempre, non raccontano tutta la verità. La morte anche di un solo innocente è una tragedia terribile, e 500.000 sfollati sono un dato sicuramente spaventoso. Ma anche i numeri vengono piegati alle operazioni di pubbliche relazioni. Al momento in cui scriviamo, circa 360 libanesi sono rimasti uccisi nelle azioni militari israeliane, circa la metà dei quali combattenti Hezbollah (a differenza di quanto asserito dalle autorità libanesi). Dopo due settimane di bombardamenti, queste cifre ci parlano di una guerra “a bassa intensità”. Non è in corso nessuna “distruzione del Libano”, esattamente come non vi è mai stato alcun “massacro di Jenin”.
Sullo stesso argomento:
Persino quel carciofo di Bibi Nethanyahu, in questi frangenti riesce a giganteggiare: "la risposta inglese ai lanci di razzi durante la WWII è stata più dura di quella di Israele. " risponde al ministro inglese che aveva lamentato la sproporzione.
Le lacrime di coccodrillo e il doppio standard dell'inviato dell'ONU, Egeland.


Fronte Nord:

Si sviluppa l'azione di Tzahal nel Libano del Sud, accerchiando la capitale Hezbollah Bint Jubayil, due prigionieri. Non è chiaro se sia già caduta. [vedi aggiornamenti] Questa mattina ho letto su Arutz Sheva che i miliziani adesso bombardano posizioni israeliane proprio in quella località. Aspetto di capire di più. Altro obiettivo: l'unità che continua a colpire Haifa si trova a Tiro, nel Libano meridionale. Ecco il resoconto di Zeev Schiff:
In the front lines against Israel in southern Lebanon, Hezbollah has deployed two units. The first, Nasser, involves 500 men who hold positions and outposts between the villages in the central to the eastern zones of the front. It is mostly equipped with short-range rockets. This unit is responsible for most of the rockets fired against central and eastern Galilee. Most of the rockets land in fields, but there have been strikes against Safed, Meron, Nazareth and others. The second unit is deployed in the area of Tyre, and is equiped with longer-range rockets. This is where the Syrian-made 220mm rockets with warheads of several dozen kilograms are based.

Israeli intelligence was the first among similar organizations to discover that in addition to Iran, Syria also arms Hezbollah with rockets. Even recently, the Syrians have assisted Hezbollah in transferring 220mm rockets into Lebanon. In addition to these rockets, the Hezbollah unit in Tyre also fires upgraded 122mm Katyusha rockets from Iran. Their range was increased from about 22 kilometers to 35 km, and the first rocket to hit Haifa, at Stella Maris, was one of these Iranian upgrades. If pressure is placed on Hezbollah forces in Tyre, they will pull their main, long-range rockets further back so that they can continue targetting Israeli towns.

Israel has also not succeeded in explaining to the world the problem stemming from Tyre and the blitz against Haifa originating there. International newspapers published a photograph of 82 Lebanese coffins on their front pages, and Hezbollah claimed that each coffin held the body of a Lebanese killed by Israel. This may be, but it also may be not. However, do the readers know where the rockets fired against Haifa are coming from?

In one known case, a bomb struck a basement and killed those inside. Later, it turned out that of the 32 casualties, mostly dead, 11 were armed Hezbollah
Nel corso della notte, 8 rampe di lancio intorno Tiro sono state distrutte. Vedremo oggi gli effetti su Haifa.

I razzi


Il pianista Shaul Feldman prova il suo piano, tra le rovine della sua casa di Haifa.

Ieri 93 razzi nel nord, che hanno causato 93 feriti e due morti. Ripetuti allarmi su Haifa, il ministro degli esteri francesi costretto a mettersi al riparo.




Gaza

Peretz chiede più pressione sui terroristi di Gaza.
Ieri sono stati lanciati 11 Qassam. Pare che i terroristi siano ormai in possesso di missili da 13 chilometri. Il capo dello Shin Bet ammonisce sui rischi che l'incapacità di fermare l'afflusso di armi: un nuovo Libano.

Terzo fronte

A Nablus attaccato un posto di polizia con militanti delle brigate al aqsa reclutati da Hezbollah. E un deposito di armi.

La diplomazia prepara un Libano post-Hezbollah

Capo Intelligence IDF Amos Yadlin: la crisi serve per restaurare il potere di deterrenza, ma è utile anche per Iran e Siria, che hanno spostato l'attenzione dai loro problemi (qui ci sarebbe da ragionare, io non sono molto d'accordo). Contrastanti i segnali siriani: insieme a minacce di guerra, ancora richieste di cessate il fuoco siriana. Il cessate il fuoco è sostenuto anche dall'Arabia Saudita. E persino Hezbollah vuole parlare. Olmert potrebbe essere d'accordo su forza internazionale europea. L'Iran, nel frattempo, cerca di importare materiale per bombe sporche.

Hezbollah, duramente provato sul campo, potrebbe essere tentato di contrattaccare con azioni terroriste (do you remember Buenos Aires?). Secondo alcune preoccupate analisi cellule dormienti si risvegliano in tutto il mondo.


E intanto Sharon, l'ultimo dei padri di Israele, se ne sta andando.


LETTURE

Cambiare le regole in Libano. Imporre la deterrenza invece che subirla.
Jaffee center for strategic studies: il ruolo della Siria
Washingron vuole separare la Siria dall'Iran.
Alan Dershowitz su autodifesa e proporzionalità.
Abe Foxman, presidente Anti-defamation league, sulla proporzionalità

AGGIORNAMENTI

17. 20 - Una dimostrazione filo-Hezbollah a Boston. Vale la pena di seguire il link per ammirare l'attitudine pacifista dei dimostranti. Non male anche questa di New York. Simpatico il cartello "God Will Send the Nuclear Cloud on Israel" firmato da ISLAMIC THINKERS SOCIETY.
17.00 - Colpita un'auto con guerriglieri che lasciavano un sito di lancio nel nord del Libano. E' probabile che nelle statistiche entreranno come "civili".
16.45 - Hezbollah ammette la perdita di Maroun al Ras. Però la chiama vittoria.
16.40 - IDF cattura diverse posizioni a est di Bint Jubayil.
15.40 - Sei feriti in Galilea nelle salve di razzi di stamattina
15.30 - E' ufficiale, stamattina verso le 11, la brigata Golani è entrata nell'abitato di Bint Jubayil, dopo scontri che sono costati 11 feriti.
13.00 - Cade un elicottero vicino a Tzfat. 16.45 - E' possibile che l'elicottero sia stato abbattuto. Ci sono due morti.
12.50 - Qassam cade in zona industriale vicino a Gaza.
12.45 - Rice atterra a Beirut
11.30 - Altri 9 lanciarazzi colpiti. 280 bersagli colpiti durante la notte.
11.00 - Intensi combattimenti intorno alla "capitale Hezbollah" di Bint Jubayil . Sei soldati leggermente feriti da una bomba.
10.30 - L'IDF controlla Bint Jubayil. Il massimo centro di guerriglia del Libano del Sud.
10.15 - Le sirene suonano ancora ad Haifa
10.44 - Salgono le azioni israeliane a Wall Street

23.7.06

Diario di guerra, giorno 12

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E se stesse vincendo Hezbollah?

[aggiornamenti in basso]





Ieri 150 razzi lanciati su tutto il mord e Haifa, per un totale di 39 feriti. La costruzione di un nuovo centro di detenzione per i prigioneri catturati in Libano, lascia immaginare che l'operazione non sarà limitata né breve.

La durata, che per le forze di terra potrebbe essere misurabile in settimane, dipenderà anche dalla forza con cui la popolazione civile sarà capace di sopportare i bombardamenti quotidiani.
Le famiglie ebraiche sfollano al sud, quelle arabe cercano rifugio in Cisgiordania. Gli USA seguono la situazione con attenzione, e considerano la distruzione dell'arsenale missilistico di Hezbollah un risultato strategico nel confronto con l'Iran, da qui anche i trasferimenti di armamenti di cui si è avuta notizia ieri. Anche la Siria segue con attenzione. Da giovedì il suo esercito è in stato di allerta e gli scud sono di nuovo puntati su Israele.


Maroun er- Ras bombardata dall'artiglieria

Ieri è stato recuperato il quinto caduto delle forze speciali negli scontri di Maroun el-Ras . Adesso il caposaldo di Hezbollah, un intrico di tunnel e bunker sotterranei profondi fino a 7-10 metri [come questi], attrezzati per lunghe permanenze e comunicanti tra loro, è saldamente nelle mani dell'IDF

L'attività di forze speciali e forze di terra, che per i primi giorni si è concentrata solo nell'immediatezza del confine, da ieri ha cominciato a spingere più in profondità riconquistando le vecchie basi IDF del sud e conquistando nuove roccaforti di Hezbollah, da cui è stato chiesto ieri sera ai civili di evacuare.
Se questa attività avrà successo, la pressione sul nord d'Israele si allenterà e sarà possibile continuare a colpire i depositi di missili distribuiti nel resto del Libano. Continua anche lo sforzo per impedire i rifornimenti: strade e ponti che uniscono il Libano alla Siria continueranno a essere bombardati.




Uzi Adam, comandante delle forze di terra


In una conferenza stampa di sabato pomeriggio, l maggiore generale Uzi Adam, comandante delle forze di terra, sostiene che i razzi stanno diminuendo e che quelli che stanno cadendo adesso sono bombe da mortaio.




"There has been a decrease in Katyushas in the past days. What you see around you are not Katyusha missiles but mortar bombs" noted Major General Adam. "I cannot relate this to specific activities at this time, but once we kill 20 to 25 Katyusha-launching terrorists, it could be linked to this activity. Let us wait and see what happens in the next few days and observe if it is in fact a trend. There are in fact decreases in the last days, but we shall wait and see."

"We have here the best commanders in the IDF, from soldiers to commanders of military brigades and divisions. I suggest you trust in them. I would like to reinforce the soldiers. These are kids who are carrying this heavy load in an unbelievable manner with unbelievable courage, determination, strength, and battle spirit that I haven?t seen in a long time. Thank you."


In bilico, tra vittoria e sconfitta


Israele appare in pieno controllo dal punto di vista militare. Ma il problema strategico si complica man mano che passano le ore. La reazione del mondo, anche arabo, alla provocazione di Hezbollah è stata molto positiva per Israele. Ma man mano che i combattimenti proseguono, gli umori sembrano cominciare a cambiare. E se il Libano sarà abbandonato, come sta avvenendo in queste ore, dalla sua classe dirigente "moderata", il risultato di lungo termine della guerra, anche se Hezbollah fosse indebolito e respinto a nord, sarebbe un rafforzamento della presa dell'estremismo sciita e dell'Iran, e alla fine anche il riarmo.
Una volta scelta la guerra, sarà possibile vincerla solo arrivando fino in fondo. Qualsiasi risultato inferiore al disarmo di Hezbollah, a questo punto rischia di essere una sconfitta a lungo termine. E un trionfo per Hezbollah. Da qui viene la minaccia più che dalle, speriamo fantasiose, "bombe sporche" realizzate coi residui del programma nucleare iraniano, che Hezbollah si appresterebbe a lanciare su Israele.


Bandiera bianca a Gaza ?

Fonti di Hamas riferiscono che Hamas sarebbe pronto a trattare una tregua sulla base della cessazione dei lanci di Qassam e della liberazione del caporale Shalit.
Ma c'è anche già una smentita. E intanto nuovi Qassam vengono lanciati su Sderot. A Gaza, non è facile capire chi comandi e cosa. E se ancora qualcuno abbia un qualsiasi genere di controllo della situazione

Aggiornamenti:

18.00 - Hezbollah disponibile a colloqui indiretti. Due righe da Big Pharaoh, con le quali mi sento d'accordo:
This decision by Hezbollah is pretty significant. It entails 2 things. First, things are changing on the ground. Hezbollah has been harshly criticized for working behind the Lebanese government's back and now it wants to change that. Second, this could be an indication that Hezbollah is in fact cornered and in a weaker position. To say that the war will get rid of Hezbolah for good is an underestimation, to say that Hezbollah didn't receive both military and political blows as a result of this war is an underestimation as well. Hezbollah is definitely weaker than it was 10 days ago. Thanks to its adventures and Israel's unanticipated response.

Se questo è vero. E' il momento di insistere, nei modi e nei tempi che l'IDF ritiene più opportuni.

17.45 - Intercettato in Bulgaria un camion con materiale nucleare proibito destinato all'Iran. Sarebbe stato sufficiente a costruire "bombe sporche".

17.30 - Fronte sud : pare che Hamas sia in posseso di un nuovo razzo da 13 chilometri, oggi sono stati sparati altri Qassam che non hanno fatto feriti. Preoccupante lo scenario, invece. Secondo il capo dello Shin Bet, in pochi anni, a Gaza, rischia di crearsi uno scenario libanese. A meno che si riescano a chiudere le vie di approvvigionamento di armi di Hamas, principalmente la Philadelphi route (confine egiziano).

17.00 - Nuova ondata di razzi, feriti ad Haifa e ad Akko I feriti da stamattina salgono a 63, più due morti.
14.35 - La Siria offre la sua disponibilità a risolvere la crisi. Primo indizio della desiderata separazione da Teheran per cui Rice sta lavorando?
14.32 - Secondo Arutz Sheva la BBC riconosce che molte delle supposte vittime "civili" sono in realtà terroristi:
The British Broadcasting Corp. (BBC) has admitted that many of the victims of Israeli retaliation in Lebanon are terrorists and not innocent civilians. A BBC reporter said he saw Hizbullah terrorists using a private home and added, "It is difficult to quantify who is a terrorist and who is a civilian."

Devo trovare questa dichiarazione. Se qualcuno individua il link, per favore lo metta nei commenti.
14.31 - Ministro siriano: "entreremo in guerra se le forze israeliane si avvicinano alla Siria"
14.20 - Peretz, in un incontro col ministro degli esteri tedesco ha dato l'OK a una forza NATO nel Libano del sud.
12.00 . Le truppe IDF avanzano e puntano a spezzare in due la regione del Libano del Sud. Oltre a Maroun Al- Ras le truppe israeliane hanno il controllo di :Yarum e Marwahin (battaglione Herev ). La città di Bint Jubayl, "capitale Hezbollah nel Libano del sud" è l'obiettivo strategico dell'offensiva. [vedi cartina, le zone verdi sono quelle sotto il controllo IDF]
11.30 - Attacco di razzi su Haifa. Ci sono almeno due morti.
10.30 - Analisi militare dei durissimi scontri che hanno portato alla conquista di Maroun Al-Ras, contro una efficacissima milizia combattente
10.00 - Dozzine di bersagli colpiti dall'AIF stamattina , tra cui un deposito di armi

Letture:

Storia della guerra iraniana per il controllo del Libano

La copertura del conflitto: pajamasmedia