29.8.06

Lo strano sguardo di Amnesty verso Israele

Sorridi, sei sul TBLOG
Alan Dershowitz sulle accuse di "crimini di guerra" contro Israele.

Le principali organizzazioni dei diritti umani sono in corsa per chi demonizza meglio Israele.
Human Rights Watch sembrava essere in fuga, dichiarando nei primi giorni del conflitto che "non c'era prova dell'uso di scudi umani da parte di Hezbollah.

Amnesty International ha cercato di colmare lo svantaggio dichiarando crimini di guerra l' attacco indiscriminato contro infrastrutture civili.

Secondo Dershowitz, che di legge se ne intende, Amnesty non ha capito nulla della legge. Israele non è responsabile di nessun crimine di guerra: avendo esercitato in modo responsabile la sua superiorità aerea, è riuscita a minimizzare il numero di vittime civili (circa una ogni dieci incursioni), un attacco tutt'altro che indiscriminato. Il risultato è ancora più importante, se si considera il fatto che i combattenti e le basi di lancio erano mescolati alla popolazione civile proprio per massimizzare il nunmero delle vittime.

Israele, in un mese di combattimenti feroci, ha ucciso solo una minima frazione dei musulmani innocenti che uccisi da altri musulmani in Irak, in Sudan, in Afghanistan o in Algeria. Morti che non ricevono l minima attenzione del media. (un esempio: il processo sommario e l'esecuzione capitale di libanesi da parte di Hezbollah non pare far gridare di orrore nessuno)

L' interpretazione di Amnesty viene da una lettura estremista del concetto già in sé vago di "proporzionalità", che nessuna nazione in guerra ha mai applicato nel senso inteso qui. Anzi, gli obiettivi della guerra moderna sono esattamente l'isolamennto delle linee elettriche e di comunicazione, la distruzione di ponti e strade e di tutto ciò che sostiene la capacità militare del nemico.

Una strategia che era particolarmente importante contro Hezbollah, per non permettergli di trasportaare i prigionieri fuori dal paese e colpire le capacità radar avanzate di cui disponeva, e che ha dimostrato in occasione del missile lanciato contro la nave israeliana.

Qui il professore di legge David Bernstein (Harvard) risponde alle accuse di Amnesty:

L'idea che una nazione in guerra non possa attaccare le linee di rifornimento del nemico non ha nulla a che vedere con i crimini di guerra, e molto con una inclinazione pacifista che considera la guerra, indipendentemente dalle ragioni e dall'autocontenimento di chi la conduce come un "crimine internazionale" [ma solo se è una nazione occidentale a condurla]
Il rapporto di Amnesty non dedica nessuna attenzione ad Hezbollah. Se Israele è colpevole di crimini per avere colpito infrastrutture civili, immaginiamo quando enormi siano le responsabilità di chi ha preso direttamente di mira i civili e li ha uccisi sia direttamente che facendosene scudo, e che ha annunciato l'intenzione di colpire ebrei in tutto il mondo. Amnesty non sembra interessarsene, come non si interessa ai sei anni di guerra di attrito con cui Hezbollah ha risposto al ritiro.

Persino al-Jazeera ha espresso sorpresa per l'orientamento antisraeliano del report di Amnesty:

During the four week war Hezbollah fired 3,900 rockets at Israeli towns and cities with the aim of inflicting maximum civilian casualties. The Israeli government says that 44 Israeli civilians were killed in the bombardments and 1,400 wounded. AI has not issued a report accusing Hezbollah of war crimes.

Amnesty sembra non capire nemmeno le accuse che il suo report formula. Prendiamo questo paragrafo:

Israeli government spokespeople have insisted that they were targeting Hizbullah positions and support facilities, and that damage to civilian infrastructure was incidental or resulted from Hizbullah using the civilian population as a "human shield". However, the pattern and scope of the attacks, as well as the number of civilian casualties and the amount of damage sustained, makes the justification ring hollow.

La questione delle infrastrutture e quella degli scudi umani sono cose completamente differenti. Una riguarda le vittime civili, l'altra i danni materiali. Ovviamente Isrele ha preso di mira i ponti (sarebbe stato militarmente irresponsabile non farlo) ma non i civili: cosa che avrebbe provocato un disastro politico senza nessuna utilità militare.

Un altro esempio: "Mentre l'uso degli scudi umani è un crimine di guerra, la legge impone alla parte opponente il rispetto della popolazione civile." Suona bene. Ma che significa? Cosa suggerisce di fare Amnesty a chi viene fatto oggetto di lanci di razzi da aree densamente popolate? Nulla. L'unica via che Israele avrebbe avuto, secondo Amnesty, era quella di intraprendere azioni che non danneggiassero gli scudi umani - quindi, assolutamente nulla.

Per Amnesty "crimine di guerra" diventa sinonimo di "qualsiasi azione militare". Il problema è che Amnesty non considera le conseguenze delle sue affermazioni. (e non serve che lo faccia: non userebbe mai questi argomenti contro nessuno stato che non sia Israele.)
In sostaanza, le conclusioni di Amnesty non hanno nessuna solida base legale. Tanto meno hanno qualunque base morale. Sono semplicemente anti-israeliane: sono basate sul pre-giudizio che Israele abbia compiuto crimini di guerra e usano qualunque cosa sembri efficace per sostenerlo.

Amnesty International non solo sacrifica la sua credibilità quando distorce la legge nella sua ossessione anti-israeliana. Danneggia anche le cause che AI dovrebbe sostenere. L'anno scorso, ad esempio, AI ha condannato le violenze carnali e i delitti d'onore in Palestina ma... addebitandole all'occupazione israeliana.
Non esisteva nessuna base statistica per sostenere che l'occupazione avesse aumentato la violenza sulle donne, così AI si è affidata all'anedottica delle ONG palestinesi. Ha ripetuto stolidamente che "Israele è implicata nelle violenze degli uomini palestinesi sulle donne plestinesi". Un episodio che ha solo sottolineato la predisposizione di AI ad addebitare qualunque cosa ad Israele. Era l'occasione ideale per promuovere le ragioni della donna e la parità dei sessi nel mondo arabo, invece si è preferito attaccare assurdo e privo di fondamento Israele.

Amnesty International non ce la fa trattenersi dall'accusare Israele di tutti i mali del mondo, ma un osservatore razionale non può dare credito alle conclusioni preconcette di una organizzazione che fu un tempo autorevole. Ma ha distrutto la propria credibilità applicando ripetutamente un doppio standard a Israele.



Nella foto, Dorothea Lange

4 commenti:

Paolo Ortenzi ha detto...

Ho perso tempo anche a leggere la relazione di Amnesty International.

E' semplicemente scioccante leggere delle panzane che non trovano alcun appiglio legale.

E' scorretto anche relazionare solo quello che riguarda Israele e riservarsi (a data da destinarsi...) la relazione che riguarda Hezbollah.

Intanto la stampa europea e liberal d'oltreoceano, analogamente a come hanno fatto per la "vittoria" Hezbollah, hanno amplificato la relazione di Amnesty su Israele, con TANTA gente disposta a credere alle sciocchezze che hanno scritto.

Mi tornano tanto in mente i tempi in cui, in piena guerra fredda, il KGB infiltrava e finanziava i gruppi pacifisti.

Oggi mi sorge il dubbio che Amnesty, inconsapevolmente o meno, sia infiltrata da qualcun altro, altrimenti non si spiegano le eclatanti denuncie di AI sempre contro la stessa parte.

Anonimo ha detto...

Ciao,
sto pensando da parecchio tempo che i nostri ex-prezzolati del KGB, orfani non dell'ideologia ma dei dollari che non arrivano più dalla fine degli anni 80, abbiano cercato un nuovo padrone cui spillare quattrini, trovandolo nei combattivi profeti terreni di Allah. Altrimenti non si spiegherebbe il silenzio di questi individui sui diritti umani in tutto il mondo sottomesso alla mezzaluna e, soprattutto, il silenzio su chi quei "diritti umani" (leggi sgozzare persone che non pensano / pregano come te) li applica o vorrebbe applicarli anche qui. Ora anche AI deve essere stata inondata da questi "petrodollari" e comincia a dare frutti.
Penso male?
Saluti.
Marco Jesi

Anonimo ha detto...

Il mondo è pieno di antisemiti. Tutti sono antisemiti. Anche chi è contro gli antisemiti è antisemita. È una cosa spaventosa. Ci sono solo antisemiti e nessuna altro. L'antisemitismo è ormai universale, c'è solo antisemitismo. Anche la baguette è antisemita. Ci sono solo antisemiti, solo antisemiti, solo antisemiti.

Paolo Ortenzi ha detto...

Si sentiva proprio il bisogno di un logorroico strafatto di droghe pesanti...