La Francia ebraica aspetta
Ieri per la prima volta ci è scappato il morto.
E mentre la rivolta si allarga, e sulla Francia scende il coprifuoco, gli ebrei francesi tengono un bassissimo profilo, aspettando che il peggio passi.
Gli attacchi antisemiti sono stati, se così si può dire, limitati. Due molotov lanciate in una sinagoga durante la tefillah a Pierrefitte, scontri con gli agenti davanti ad un altra sinagoga a Stains.
Ma l'inquietudine c'è. La linea ufficiale sembra essere quella di non esaltare gli animi, non sottolineare gli incidenti. E soprattutto non mostrare paura che altri ne possano nascere, per evitare di segnalarsi come bersaglio. Il presidente del Concistoro, per ora, ha fatto sentire la sua voce per protestare contro i gas lacrimogeni penetrati in una moschea, proclamando l'inviolabilità di tutti i luoghi santi.
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