29.11.05

Al-Quds Unita!

Sorridi, sei sul TBLOG
Qualcuno ha mai provato a chiedere agli arabi di Gerusalemme cosa pensano di un ritorno dell'ANP in città?

Il Jerusalem post l'ha fatto, nel 2002, e ha ricevuto risposte che per l'opinione pubblica europea potrebbero suonare sorprendenti:

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Dopo essersi consultato con diverse comunita' e vari capi clan nei quartieri arabi della citta', Hamdan ha convocato una riunione per sabato 21 dicembre cui hanno partecipato circa cinquanta persone. "Nessuno vuole tornare alla situazione pre-1967 - spiega Hamdan - Se i laburisti israeliani vogliono ritirarsi da tutti i luoghi dove ci sono degli arabi, allora perche' non lasciare anche Nazareth, il Negev e il 'Triangolo' dove vivono centinaia di migliaia di arabi israeliani? L'ideologia laburista - continua l'esponente di Gerusalemme est - e' razzista perche' di fatto dice agli elettori israeliani: sbarazziamoci degli arabi".
Hamdan, seriamente ferito l'anno scorso in un attentato a colpi d'arma da fuoco dopo che aveva criticato Arafat e l'Autorita' Palestinese con una serie di interviste alla stampa locale e internazionale, nega che i 200mila arabi di Gerusalemme vogliano restare sotto sovranita' israeliana soltanto per conservare i diritti previdenziali, sanitari, scolastici ecc. "Gli arabi a Gerusalemme pagano le tasse come ogni altro cittadino d'Israele - dice - e per questo hanno questi diritti. Nessuno ci fa dei favori dandoci sussidi di disoccupazione: sono soldi nostri. E poi la questione non e' solo economica. Sono convinto che la maggioranza di noi non ha nessuna fiducia nel governo corrotto e tirannico di Arafat.
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[si ringrazia il Blog di Barbara]

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

quoto:"Hamdan ha convocato una riunione per sabato 21 dicembre cui hanno partecipato circa *cinquanta persone*. "Nessuno vuole tornare alla situazione pre-1967 - spiega Hamdan "

50 persone(circa !) parlano a nome degli arabi di Gerusalemme ?
a che titolo,chi rappresentano ?
Pazzesco

Tonibaruch ha detto...

Beh, questo Hamdan è capo di un piccolo villaggio e 50 persone potrebbero anche non essere pochissime.

Il punto è nel *tipo* di ragioni che il capovillaggio adduce: tenore di vita, previdenza sicurezza. Più o meno le stesse che hanno fermato ogni ipotesi di trasferimento di territori arabo-israeliani all'ANP, per l'opposizione delle popolazioni locali.

Sì è capito abbastanza velocemente che, con tutto il rispetto per le sincere motivazioni nazionali, sventolare la bandiera palestinese è una cosa, passsare da Israele all'ANP è un'altra.

Non so, pur con le differenze di status tra arabi israeliani del triangolo e palestinesi di Gerusalemme Est, io credo che una domandina varrebbe la pena di farla agli arabi gerosolimitani, prima di dare per scontato che smanino per la divisione della città e il passaggio all'ANP.

Anonimo ha detto...

Questo è UN documento. Ce ne sono infiniti altri che dicono esattamente la stessa cosa. Ho, tra l'altro, un interessantissimo documento, pubblicato su un forum brasiliano da un palestinese scappato, come spiega esaurientemente, non a causa dell'«occupazione» israeliana, bensì a causa dell'Autorità Palestinese. Racconta di uno zio assassinato, dell'intera famiglia perseguitata per avere manifestato qualche dissenso, e, manifestando tutta la sua opposizione a Israele ma, al contempo, tutta la sua straordinaria lucidità, conclude dicendo: "Sicuramente il popolo palestinese sopravviverà a Israele, sicuramente sopravviverà al macellaio Sharon; non sono però altrettanto sicuro che riuscirà a sopravvivere ad Arafat".