8.11.05

Falluja e il fosforo bianco

Lo scoop (presunto?) di Rainews24 sui bombardamenti di Falluja al fosforo bianco mi ha disturbato non poco. Per quanto io non sia più convinto come ero della necessità di quella guerra, per quanto non abbia enormi illusioni sull' approccio umanitario dell'esercito USA e sia convinto che per minimizzare le proprie perdite l'esercito americano sia capace come tutti anche di atrocità, non prendo volontieri e senza controprove l'idea che un'intera città sia stata arsa con i civili dentro, utilizzado armi che vengono descritte come WMD.
Poche illusioni è un conto. Ma che l'esercito di una potenza democratica utilizzi tecniche che lo mettono al livello russo o siriano mi turba.

La mancanza di conferme da parte della grande stampa tiene ancora la porta aperta sulla possibilità che ci si trovi di fronte all'ennesima bufala, o quantomeno ad una forte drammatizzazione propagandistica di quanto è realmente avvenuto in quella che è stata comunque una battaglia sanguinosa.

Con questa ipotesi di studio ho cominciato a far un po' di pulci per siti e per blog alla impressionante inchiesta di Rainews24, cercando di distinguere la propaganda dai fatti. Scartando le prese di posizione a prescindere, ecco quello che ho trovato:


Flashback:

Dal blog di wellington un vecchio articolo che racconta le due battaglie di Falluja sulla base delle analisi della Rivista Italiana di Difesa.
Sintesi: la prima è stata una sconfitta tattica. Condotta con forze troppo esigue ha portato Al-Zarkawi a poter riprendere il controllo della città, trasformandola in un inferno fortificato di trappole esplosive e di camere di tortura. Il terrore islamista più il terrore di una seconda battaglia imminente hanno portato all'esodo della popolazione civile (e probabilmente dello stesso Al-Zarkawi) attraverso i corridoi che gli americani hanno lasciato aperti proprio allo scopo di evacuare la città.

Al momento della seconda battaglia, a difendere Falluja restavano i 3000 miliziani più militanti dell'esercito di Al-Zarkawi, più un certo numero di civili-ostaggio che per le più diverse ragioni non avevano potuto o voluto evacuare da Falluja. Il secondo attacco si svolge con un nuovo schema, studiato nei campi di addestramento israeliani finalizzato a minimizzare le perdite civili, e che si articola in un accerchiamento della città e in rapide incursioni all'interno finalizzate al controllo e alla distruzione degli obiettivi, più che al controllo vero e proprio del territorio. Dall'articolo di Wellington:

A Falluja gli Americani utilizzarono tattiche simili a quelle Israeliane. Circondarono la città con forze preponderanti e avanzarono lentamente combattendo casa per casa, ovunque si presentasse una forma di resistenza, utilizzando al minimo il supporto aereo e d'artigleria. Durante il primo giorno di combattimenti per furono sganciate solo quattro bombe da 227 Kg (la misura più piccola esistente). Per quanto si sia fatto molto rumore riguardo i "danni collaterali" provocati dagli USA a Falluja (si è parlato di bombardamenti a a tappeto, di interi isolati rasi al suolo) la documentazione fotografica mostra danni minori più o meno a tutti gli edifici (indizio certo di combattimenti con armi leggere) e singoli edifici distrutti qua e là (indizio invece di fuoco di supporto molto preciso).
E come gli Israeliani anche gli Americani hanno tollerato perdite superiori rispetto a quante ce ne si aspetterebbe in un combattimento di tali proporzioni: 476 tra morti e feriti, circa l'8% della forza d'assalto. E tutto ciò contro un nemico niente affatto professionale, per quanto ben trincerato.


Il risultato, come in altre battaglie di questo tipo è una vittoria tattica: la città viene conquistata con il minimo di perdite civili. Ma anche una mezza sconfitta strategica. L'impressione che rimane è quella di un mancato controllo della città e le vittime vengono in ogni caso utilizzate dai media per raccontare un massacro (do you remember Jenin?). Sempre dell'articolo di Wellington:

La guerra, è risaputo, funziona in base a una logica paradossale, e il paradosso che si è venuto a creare qui è che la parte che accetta di correre maggiori rischi per limitare i danni passa, a dispetto di ogni evidenza, per massacratice. Mentre la parte che se frega dei "danni collaterali" non esitando a trasformare città piene di non combattenti in roccaforti, passa per martire e ne raccoglie tutti i frutti propagandistici.


L'inchiesta sul bombardamento al fosforo:

Questa è l'inchiesta di Rainews24 E' un inchiesta molto pesante che accusa gli USA di aver prodotto un vero e proprio massacro utilizzando il fosforo bianco (Willy Pete), una sostanza ammessa solo per la fabbricazione di illuminanti e fumogeni, ma che se utilizzata per ordigni incendiari sarebbe secondo Rainews qualificabile come un'arma chimica. L'accusa è particolarmente insidiosa: gli USA avrebbero utilizzato una delle famigerate WMD mai trovate in Irak nelle quantità necessarie a giustificare una guerra. L'inchiesta utilizza interviste a soldati americani che raccontano dei bombardamenti, documentazione fotografica (sequenze di cadaveri bruciati e foto di presunti bombardamenti al fosforo)


Inchiesta sull'inchiesta:

I migliori post che ho trovato sono sul blog di Wellington e su quello di Herakleitos . Li ho integrati con le osservazioni che Michele Armellini e Luca Morandini (che ringrazio ancora) mi hanno inviato su it.cultura.militare dopo la lettura di questo articolo.


Questi i principali e punti critici del filmato:

1) Le armi a base di WP, di cui è proibito lo sgancio da velivoli, se usate a scopo incendiario (non illuminante o fumogeno), nelle zone con alte concentrazioni di civili non è però classificabile come un "arma chimica".
Vedi qui per la regolamentazione.




2) Le immagini delle "vittime civili" di Falluja sono terribili, ma quando il nemico (terrorista) non combatte in divisa, come si distingue un civile da uno che non lo è? Tra le testimonianze citate da RAInews c'è anche quella di bambini di dieci anni combattenti con mitra. Ma nelle foto dei cadaveri ci sono anche corpi con il rosario islamico in mano: difficile dire che si tratti di guerriglieri.



3) la "pioggia di sostanza incendiarie di vario colore" non è documentata da immagini visive. C'è l'immagine del lancio di una sostanza bianca da elicotteri, ma è impossibile stabilire se sia stato usato su un'area circoscritta o a pioggia. Dal modo d'uso l'impressione di wellington è che sia usato come "flare" per ingannare le difese antielicottero.


4) Il cecchino che dichiara di aver sparato sui civili dichiara anche di averlo fatto in stato di panico, non su ordini ricevuti.

5) Jeff Englehart, dice di aver sentito alla radio che si usava del fosforo bianco, ma non precisa se sia stato usato come incendiario, come luminoso o come fumogeno.Una testimonianza non oculare non permette in ogni caso di stabilire che l'uso sia stato indiscriminato e su interi quartieri.

6) Il Pentagono sostiene che "a Falluja non sono state usate munizioni incendiarie MK77". E' credibile che non sia stato tirato su civili, ma lo è anche che siano stati coinvolti molti civili (vedi foto dei morti bruciati con il rosario in mano)

7) Il filmato mostra l'uccisione di due "civili" da un elicottero, ma non mostra (cosa che è stata mostrata da Mentana quando ha mandato in onda la versione integrale tempo fa) che i "civili" stavano sparando con i mitra verso l'elicottero. Almeno in questo caso, è certo che il filmato è stato editato da Rainews per far apparire civili quelli che erano combattenti.

8) Le foto di Falluja continuano a mostrare che la città non è stata distrutta e che non sono stati incendiati interi quartieri. Se così è l'uso di incendiario non è stato indiscriminato, ma specifico, su obiettivi militari.

9) Il documentario è pieno di assurdità tecniche, come il fatto che i bersagli siano stati illuminati da "traccianti" (che non illuminano nulla tranne sé stessi) o che i corpi siano bruciati ma i vestiti no.

10) La frase conclusiva di Engleheart è stata grossolanamente distorta nella traduzione del documentario.
"a mass of killings of arabs... it looked like, it looked like just a mass of killings" viene tradotta con "è stato un genocidio, è stato bombardato tutto il bombardabile: non è
stata una guerra, è stato un omicidio di massa"

11) L'immagine da satellite è stata scurita a bella posta nel servizio. Perchè, se lo scopo era quello di mostrare quello che è successo a Falluja?

Conclusione

L'impressione soggettiva è che del marcio ci sia e che civili siano stati coinvolti nella battaglia e siano caduti insieme ai guerriglieri contro cui l'esercito USA stava combattendo. Il fosforo è stato usato, come del resto lo stesso esercito USA ha più volte dichiarato. Rimane per ora impossibile stabilire se sia stato usato indiscriminatamente su obiettivi civili con funzione d'incendiario (uso proibito, anche se da convenzioni che gli USA non hanno firmato), oppure limitatamente, su obiettivi militari con funzione di illuminante e fumogeno (uso consentito) coinvolgendo civili solo nella triste ruolo ormai noto come vittime collaterali. Il filmato di Rainews usa tutti i mezzi e tutti gli artifici tecnici per suggerire l'ipotesi peggiore, ma non porta alcuna documentazione definitiva. Le dichiarazioni del Pentagono, alla luce del numero di civili che è stato comunque e sicuramente coinvolto, sono anch'esse impossibili da prendere a scatola chiusa. Ci sono abbastanza indizi e sospetti per chiedere una seria e indipendente commissione di inchiesta su Falluja.

Per quanto riguarda il filmato in sé, come già detto, pur mostrando orrori incontrovertibili come sono sempre dei cadaveri carbonizzati, anche di bambini, suggerisce emotivamente di avere dimostrato cose che non sono allo stato delle cose dimostrate. C'è la certezza che l'uso del termine "arma chimica" sia stato utilizzato più e più volte in modo suggestivo ma completamente improprio, con un'accezione che renderebbe "chimica" anche la polvere da sparo delle cartucce. E' altrettanto certo che almeno un filmato è stato consapevolmente falsificato.

Herakleitos definisce il documentario "comunque serio" ma si lamenta che sia stato confezionato anche con mezzucci propagandistici come il filmato taroccato che lo chiude.

Wellington conclude:

mi pare si tratti di un sapiente miscuglio di verità, mezze verità, allusioni ed innuendos, vere balle, sottili manipolazioni dei fatti e arcinote leggende sui crimini di guerra in Iraq, il tutto organizzato, nella migliore delle tradizioni giornalistiche, in modo da sembrare un reportage.
[...]

E sostiene che per fare giornalismo alla My Lai, rainews dovrà fare molto meglio di così


Post in progress:

Aggiornerò questo post se altre notizie si renderanno disponibili.



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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Good job.

Riguardo ai filmati notturni : chi ci dice che quelle immagini sono state girate a Fallujah? E come si fa a distinguere i civili dagli insurgents? Quel filmato dimostra poco e nulla. Servono piu' elementi, ad esempio la fonte precisa. Non si sa nemmeno con esattezza l'utilizzo di quegli artifizi luminosi (non so come altro chiamarli).

Ah, piccolissima correzione : se per "Mai Lai" intendevi il villaggio vietnamita, teatro del massacro da parte degli uomini dell'Americal Division, allora e' My Lai.

Saluti e buon lavoro
Aleks

Anonimo ha detto...

ma se la citta' era circondata non potevano aspettare e prenderli per fame?


inoltre quelli che hanno abbandonato la città non sono stati controllati?

Anonimo ha detto...

Riguardo a quella che chiami assurdità tecnica: il fatto di bruciare solo i tessuti organici dovrebbe essere una caratteristica di questo tipo di arma.

Anonimo ha detto...

[...] C'è la certezza che l'uso del termine "arma chimica" sia stato utilizzato più e più volte in modo suggestivo ma completamente improprio, con un'accezione che renderebbe "chimica" anche la polvere da sparo delle cartucce

Mica tanto, la polvere da sparo non uccide, sono i proiettili che arrivano, e quelli sono del tutto fisici. Invece il fosforo a contatto con l'ossigeno diventa P2O5 e poi toccando l'umidita' della pelle H3PO4 (spero di non aver detto caxxate) per cui altroche' se e' chimica. Se poi esiste uno che di chimica non capisce che mette le definizioni alle armi, quello e' un altro discorso. I buocrati notoriamente non vengono scelti per la detenzione di lauree in chimica
K

Tonibaruch ha detto...

Per anonymous:

No, pare che bruciare la carne e non i vestiti *NON SIA AFFATTO* una caratteristica di quel tipo di arma.
Adesso integro il posto. Per ora...

Leggiti questo, credo dovrebbe risultare convincente:
http://dailyablution.blogs.com/the_daily_ablution/2005/11/ablution_exclus.html

[cut di materiale interessante, passiamo alla conclusione]

Daily Ablution: "Are burns caused by white phosphorus consistent with 'bodies burned but clothes intact'?"

John Pike (globalsecurity.org): "No."

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[sempre allo stesso link]
Dal manuale NATO sull'uso del WP:

"Many antipersonnel weapons employed in modern warfare contain white phosphorus. Fragments of this metal, which ignite upon contact with the air, may be driven into the soft tissues; however, most of the cutaneous injury resulting from phosphorus burns is due to the ignition of clothing, and is treated as conventional thermal injury."

Molte delle ferite risultanti dalle bruciature di fosforo derivano dall'INCENDIO DEI TESSUTI, e va trattato come normale ferita termica.

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[sempre dallo stesso link]

Si chiede a John Pike cosa possano essere le immagini dei corpi dai vestiti intatti, dalla pelle dissolta, caramellizzata o ridotta alla consistenza di cuoio.

La risposta è: che sembrano "cadaveri generici esposti all'ambiente per un paio di settimane" ["generic corpses" that had been exposed to the environment for a couple of weeks.]

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