14.9.06

Il nuovo nemico, quello vecchio

Dopo la prima guerra mondiale, nell'Europa centro-orientale, l'antisemitismo fu,non dico creato a tavolino, ma certo alimentato e diretto verso un odio assoluto che fondeva religione, politica, razza da una cosciente, razionale, ben finanziata, campagna politica e di stampa.

Moses Mendelssohn


La Germania non era certo un paese ferocemente antisemita fino al 1919, così come l'Ungheria. Le due nazioni erano anzi vissute come rifugio per minoranze ebraiche provenienti da est, attirate dalla parità di diritti.


C' erano uomini politici ebrei, ebrei attivi nell'economia, nella cultura. Sia gli ebrei tedeschi che quelli ungheresi (un po' come oggi quelli americani) consideravano il loro paese una "nuova Sion", ne parlavano orgogliosamente la lingua, ne condividevano la politica e gli interessi. Prima, appunto, che vent'anni di campagna forsennata e di persecuzione politica, creassero e determinassero le condizioni dello sterminio.



Il sultano turco dà il benvenuto ai sefardim cacciati dalla Spagna nel 1492


E' agghiacciante osservare un percorso molto simile a questo in un paese come la Turchia. Un paese laico, a maggioranza musulmana, un altro di quei luoghi che gli ebrei hanno conosciuto storicamente come rifugio dalle persecuzioni e in cui hanno vissuto (quasi) pienamente accettati.

Judith Apther Klinghoffer, L'autrice di questo pezzo, lancia un grido di allarme che, chi segue le rassegne della stampa turca, ha già raccolto da tempo.
Ha viaggiato in Turchia non più di un mese fa, manifestandosi come israeliana, e raccogliendo ancora una volta l'impressione che in Turchia non esista un diffuso sentimento antisemita. Gli ebrei di origini turche che conosco e che viaggiano in quel paese mi hanno sempre detto la stessa cosa.

Eppure, oggi, proprio in Turchia, è in atto una violenta CAMPAGNA DI MARKETING ANTISEMITA, ben pagata e ben organizzata, veicolata sulla stampa, infiammata da manifestazioni politicamente pianificate, che cerca di spingere il paese verso l'antisemitismo più violento.

Since the AKP rose to power in Turkey, the country's Islamist media has freely disseminated venomous anti-American and antisemitic allegations, propaganda, and conspiracy theories. [1] This campaign has been led by Islamist Turkish dailies
such as Vakit, Milli Gazete, and Yeni Safak (which is close to the AKP government and especially to Turkish Prime Minister Erdogan). These newspapers have published stories about the U.S.'s alleged use of chemical and low-grade nuclear weapons in Iraq and U.S. soldiers' alleged systematic rape of Iraqi girls, and have blamed the U.S. for the December 2004 tsunami in southeast Asia and for the August 1999 Istanbul earthquake. [2] The marketing divisions of these papers distribute anti-American DVDs, books, and CDs at no charge or at very low and clearly subsidized prices. [3] These dailies also glorify terrorism, and disseminate antisemitic messages, including praise of Hitler, Holocaust denial, and passages from The Protocols of the
Elders of Zion

Chi finanzia tutto questo, in Turchia e altrove?

Come si fa a non chiamare col suo nome, islamo-nazismo, questa roba?

C'è qualcosa che si possa fare per contrastarla?

E' possibile considerare qualcosa di diverso da un nemico, non in senso figurato, ma in senso proprio, armato, chi si allea con le organizzazioni che producono questo?

Sono tutte cose che mi chiedo.
Quello che è chiaro è che sappiamo. E che nessuno potrà dire il contrario.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finalmente qualcuno formula questa domanda.
Io, tra me e me, è da molto che me lo chiedo.
Intanto, contro ogni evidenza, si continua a parlare di "lobby ebraica dell'informazione".
Insegnava Goebbels, il mostro, che non è l'evidenza che rende plausibile un'idea, ma la ripetizione, fino all'esaurimento dell'ultimo barlume di pensiero critico.