8.9.06

Il prezzo dell'Iran

Su "liberali per israele"

Un importante pezzo di Aluf Benn sul prezzo politico che Israele si accinge a pagare per il conflitto, ormai inevitabile, tra USA e Iran. Un prezzo paragonabile a quello che Israele pagò per lo smantellamento dell'armamento convenzionale e chimico di Saddam nel 1991 e per la distruzione del suo regime, dieci anni dopo.

Olmert, e la leadership attuale, non ne escono ritratti come degli statisti.

Aggiungiamo il tentativo di scaricare sul Capo di Stato Maggiore Halutz i tentennamenti e le scelte sbagliate della guerra (che è stata persa sopratutto nelle parole, quanto mai imprudenti del PM, molto che sul campo dove invece i risultati ci sono stati).

Nel complesso, diventa forte la speranza di vedere al più presto all'opera un nuovo Primo Ministro e un nuovo governo. E anche la speranza che Israele ritrovata una leadership all'altezza, sia ancora capace di agire in autonomia dalla scelte e dalle pressioni USA.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'amministrazione USA, che mi pare si sia piuttosto francesizzata, potrebbe far pagare qualche conto a Israele anche senza conflitto con l'Iran. Un anticipo del "conto" mi pare sia già stato presentato per la questione Libano.
Ho sempre più la sensazione che Israele sia solo.
E poi darei per scontato un eventuale conflitto con l'Iran: gli USA al momento non sono in grado di aprire un altro fronte, anche limitato, nè militarmente nè politicamente.
Scarthorse

Anonimo ha detto...

Intendevo dire "non darei per scontato un eventiale conflitto".
Scusate.
Scart

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie