Il labor di Peretz sfonda a destra.
Il grande partito della sinistra israeliana comincia ad avanzare dove meno te lo aspetti.
Qualche settimana fa presentavo un'analisi di Haaretz, nella quale si annunciava la forza dirompente che la candidatura di Peretz (nuovo segretario del labor) Il primo sefardita mai salito al vertice del partito. Peretz è l'ex segretario del sindacato, ed ha un grande seguito popolare anche per essere un immigrato marocchino che è arrivato al vertice provenendo dal nulla.
Per questo, più ancora che verso sinistra, il nuovo Labor minaccia di pescare voti verso la destra di Likud e Shas, che da molti anni raccolgono il voto popolare dei nuovi immigrati.
Le manovre sono cominciate. Il primo passo è stato la candidatura di Shelly Yachimovitz, la Gruber israeliana, che si è subito lanciata in un attacco a Shinui. Un deputato di quel partito, sempre in forte polemica con i religiosi, ha accusato Peretz di essere l'uomo dell'intesa laburisti-ultraortodossi.
Oggi, in nome della guerra alla povertà, una nuova tappa dell'avanzata a destra: Peretz comincia ad erodere il Likud. Oltre 200 aderenti al partito hanno tenuto una conferenza con Peretz e la maggior partedi loro ha annunciato che si iscriverà ad Avodà (labor), accusando la politica di riforme di Bibi Nethanyahu di avere ignorato i problemi del 30 per cento di israeliani alla soglia della povertà.
Per decenni, i laburisti hanno cercato di guadagnare voti sul fronte della pace. Oggi, è una guerra annunciata, quella alla povertà, che rischia di rimetterli al centro della politica israeliana.
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2 commenti:
good start
quello che stavo cercando, grazie
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