18.10.06

Lancet: uno studio non credibile

Sorridi, sei sul TBLOGUna molto serena e argomentata, anche se non imparziaale, decostruzione degli studi sulla mortalità irakena di Lancet da parte di uno studioso epidemiologo che ha lavorato a lungo in Irak per l'esercito della coalizione.


Gli argomenti:

1) Il numero di cluster - i cluster sono i punti in cui vengono fatte le interviste che poi dovrebbero rappresentare il totale della popolazione. In un paese dove le interviste telefoniche sono impossibili, questo dato è essenziale. E più è alto, meglio è.

Ebbene, il numero di cluster utilizzati per realizzare l'ultimo studio, quello dei 655.000 morti, era incredibilmente basso: 47 cluster, contro i 2200 utilizzati dall' ONU per una ricerca con la stessa metodologia.

Un numero da cui è impossibile trarre conclusioni scientificamente sensate. Ma sempre più alto, però, dei 33 utilizzati per lo studio ormai indimenticabile del 2004, che aveva calcolato 100.000 civili morti. Il numero di vittime era ed è quindi privo di ogni affidabilità: per controprova, la ricerca ONU, assai meno pubblicizzata, ma assai più affidabile, che utilizzava un numero di cluster 66 volte superiore, pubblicava numeri sei volte inferiori a quelli di Lancet

2) Non verificabilità della rappresentatività - Il modo di validare la rappresentatività di una ricerca a campione è quella di tararla con le caratteristiche demografiche note del paese. Visto che la rivista del gruppo John Hopkins ha ritenuto di non fare domande che permettessero di tarare il campione (età, sesso, educazione, lavoro...) risulta assolutamente impossibile determinare se il campione fosse rappresentativo oppure no.

L'autore: Steven E. Moore
Mr. Moore, a political consultant with Gorton Moore International, trained Iraqi researchers for the International Republican Institute from 2003 to 2004 and conducted survey research for the Coalition Forces from 2005 to 2006.




La foto è di torbakhopper

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