Ostaggi
Israele si trova davanti a una minaccia abbastanza inedita: quella degli ostaggi. Una tattica facile, alla portata di qualunque cellula terrorista. E che si è dimostrata emotivamente devastante per il paese. Il problema che si pone è quello eterno del negoziare o non negoziare. In Irak, la decisione di negoziare, e quindi di incentivare i rapimenti, ha finito per portare al ritiro di tutti i civili occidentali. Ma i civili israeliani non si possono ritirare. Per quanto straziante possa essere, Israele deve essere più dura di quanto sia mai stata in passato per combattere una minaccia che colpisce più facilmente, e forse ancora più duramente, di un attacco kamikaze. Un'articolo di Yediot Aharonot
The Palestinians also see that Israel doesn't really know how to deal with kidnappings. The principle that we don't negotiate with terrorists faded long ago. Israel has negotiated not only for living captives, but also for bodies and body parts – and has been willing to pay a steep price.
And here is the line that separates once-in-a-while kidnappings from a flood of such attacks. It sounds terrible, inhumane, un-Jewish, but the fact of the matter is this: If Israel can't stick to the principle of not negotiating with terrorists for hostages, it is inviting catastrophe. Because kidnappings are the most effective terror attacks there are.
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1 commento:
l'articolo l'avevo già letto stamattina. non si deve assolutamente scendere a compromessi con questi sanguinari criminali.
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