27.3.05

L'ebraismo liberale, Terry Schiavo e il taglialegna

L'ebraismo afferma che il pikuach nefesh il "salvare una vita" ha la precedenza su ogni altra legge e considerazione. Ma l'ebraismno non è fatto dei dogmi e degli assoluti che spaccano tutto: è fatto di dettaglio. E' fatto di legge e di applicazione dei principi caso per caso. Le storie talmudiche citate nell'articolo qui linkato contengono alcune eccezioni. Per Rabbi Yehudah e Hananiah la morte era sia inevitabile che imminente. L'atto di morire era prolungato in un caso dalle preghiere dei discepoli e nell'altro dai panni bagnati messi a questo scopo dal boia. In ognuno dei due casi fu permesso di rimuovere l'impedimento a morire.
I rabbini credevano che a causa della sua meccanicità il suono del taglialegna potesse impedire la partenza dell'anima e che in questi casi il taglio della legna potesse essere fermato. Alcuni bioeticisti ebraici invocano il "principio del ventilatore" per rimuovere un respiratore artificiale che sia l'ultimo impedimento alla morte naturale.
Su tblong l'articolo in formato html

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26.3.05

L'ANP non disarma i terroristi, il ritiro si ferma.

Pessime notizie dalla Cisgiordania.

Il ministro della difesa israeliano Shaul Mofaz accusa l'ANP di non aver
mosso un dito nei primi 10 giorni in cui ha riassunto la sovranità di
Tulk'arm e Jericho per disarmare e controllare gli "attivisti"
ricercati, le cui liste sono state consegnate alle autorità palestinesi.

Israele ha pertanto annunciato di aver fermato il ritiro nelle prossime
città previste

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25.3.05

Chag Purim Sameach (e brutte notizie dalla Serbia)


La sinagoga di Subotica

Negli ultimi anni oltre 100 libri antisemiti sono stati pubblicati in Serbia

Ma mentre rimangono pochi Ebrei, l'antisemitismo fiorisce. Molte librerie fanno scorta del famigerato "I Protocolli dei Saggi Anziani di Zion", il libro russo dei primi del ‘900 che fraudolentemente pretendeva di svelare una cospirazione ebraica contro la popolazione non-ebrea del mondo, e specialmente contro quella cristiana. Cosa ancora più fastidiosa, un elenco di eminenti Ebrei serbi è stato recentemente pubblicato sul sito web di una organizzazione neonazista, accanto a messaggi inviati da visitatori del sito che chiedono che costoro siano uccisi (....)

Di Dragana Nikolic-Solomon e Ljubisa Ivanovic*, Belgrado, IWPR, 4 marzo 2005 (titolo originale: "Anti-Semitism Raises its Head in Serbia")
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Carlo Dall'Asta

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24.3.05

Perché no.

La nuova costituzione è da buttare, ma non certo per quello che ci racconta il nuovo candidato della CEI. Anzi, esattamente per quelle opposte: caos e paralisi. Augusto Barbera sul riformista.


E il fondo di ieri

Il Foglio, raccontando la riforma del titolo V proposta dall'Ulivo, moderate (e dannatamente incasinate) in questo provvedimento spiega perché il melodramma sulla dittatura cantato da Prodi è ridicolo. Ma si dimentica di scrivere perché la riforma è un casino. Vabbé ci vediamo al referendum.

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21.3.05

Donne dimenticate: una preghiera laica alle femministe.

Combattiamo la piaga dei delitti d'onore nel mondo islamico.

Da un articolo di Emanuele Ottolenghi:
Il delitto d’onore nel mondo arabo e islamico (ma non solo) è l’assassinio di una donna da parte di uno dei familiari – padre, fratello, marito – a seguito di un atto che disonora il nome della famiglia. L’atto in questione non si limita al tradimento del coniuge, che nel diritto islamico, per essere punito, richiede quattro testimoni. Esso include la violenza carnale, il rifiuto di accedere a un matrimonio combinato dalla famiglia, l’uso di abbigliamento immodesto, l’essere sorpresi o visti in compagnia di maschi non membri della famiglia, il flirt, vero o presunto, con uomini, e tante altre azioni più o meno vistose che la società circostante considera come potenzialmente lesive dell’onore. I numeri sono spaventosi nonostante la difficoltà di accertarli. Si parla di migliaia di vittime in Pakistan e Bangladesh ogni anno – donne assassinate o sfigurate con acido e armi da taglio – centinaia in Giordania e Territori palestinesi e altre ancora in tutto il Medio Oriente.
(,,,)




http://www.gendercide.org/case_honour.html

Delitto d'onore e violenza familiare in Svezia


Il problema in Europa




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Timeline del conflitto Afghano (1979-1989)

Un utile memorandum su una guerra che ha coinvolto ucciso o ferito quasi metà della popolazione afghana


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20.3.05

Viveva come una tedesca, è morta come troppe mussulmane.


Sei ammazzate, a Belino, in quattro mesi.
In Inghilterra si indaga su 122 casi di sparizione e omicidio.
In Svezia è emergenza nazionale.

Ma per qualcuno è "razzismo" e "odio per gli arabi" cercare di
affrontare
questo schifo [che beninteso, non è solo arabo].

http://service.spiegel.de/cache/international/0,1518,344374,00.html

THE DEATH OF A MUSLIM WOMAN

"The Whore Lived Like a German"

By Jody K. Biehl in Berlin

In the past four months, six Muslim women living in Berlin have been
brutally murdered by family members. Their crime? Trying to break free
and live Western lifestyles. Within their communities, the killers are
revered as heroes for preserving their family dignity. How can such a
horrific and shockingly archaic practice be flourishing in the heart of
Europe? The deaths have sparked momentary outrage, but will they change
the grim reality for Muslim women?

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16.3.05

Beirut: un milione contro l'occupazione

2.500 secondo la questura siriana (!)

E' la più grande manifestazione mai vista in Libano. Ha partecipato quasi un libanese su tre.



Nearly one million people have gathered for an opposition rally in
Beirut, officials say - a month after the death of former Prime Minister
Rafik Hariri.

Palmiro Pangloss

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[Mme LaSurrealité] La piazza dà, versione baathista

Dopo molti durissimi colpi, finalmente una buona notizia per i tifosi
dello status quo in Medio Oriente.

Damasco. Puntuale come i treni di mussolini, gioiosa come un'happening di
Norimberga, spontanea come una risata registrata, voilà la calata dei
500.000 per Assad
, organizzata qualche giorno fa da gruppi "civili,
economici, sociali, culturali e sportivi" del monopartito Baath.

Cartello: applausi.

Jerusalem Post: More than 500,000 people march in Damascus in support of Syrian
President Assad

DAMASCUS, Syria

The Syrian government delivered its "people power" counter-punch to
Lebanon's anti-Syria campaign, drawing over 100,000 to a meticulously
stage-managed demonstration in Damascus on Wednesday.

Such a massive public display would not be possible without government
approval in Syria, a tightly controlled state. The rally was organized
by civil, economic, social, cultural and sporting groups of the ruling
Ba'ath Party.

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14.3.05

Tblog: [Sgrena] "Farebbe meglio a cambiare mestiere. Subito."

Non � americano. Non ha una guerra da promuovere. E' un giornalista
olandese che ha conosciuto la Sgrena durante il viaggio aereo verso
Bagdad. E non � rimasto molto favorevolmente impressionato.

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About Giuliana Sgrena

Mr. Harald Doornbos is a veteran war reporter. He is no archetypical
hawk nor a staunch supporter of the United States. In fact, he used to
be a reporter for the communist newspaper 'De Waarheid' (The Truth, or
Pravda, if you like) before it went bust. (This doesn't necessarily mean
he was ever a communist, by the way. De Waarheid used to be a huge
employer.)

However, this doesn't make him overly sympathetic towards Giuliana
Sgrena, the Italian journalist who was held hostage by Iraqi insurgents.
Some snippets from this article which was published today in a Dutch
Christian broadsheet.

'Be careful not to get kidnapped,' I told the female Italian journalist
sitting next to me in the small plane that was headed for Baghdad. 'Oh
no,' she said. 'That won't happen. We are siding with the oppressed
Iraqi people. No Iraqi would kidnap us.'

It doesn't sound very nice to be critical of a fellow reporter. But
Sgrena's attitude is a disgrace for journalism. Or didn't she tell me
back in the plane that 'common journalists such as yourself' simply do
not support the Iraqi people? 'The Americans are the biggest enemies of
mankind,' the three women behind me had told me, for Sgrena travelled to
Iraq with two Italian colleagues who hated the Americans as well.

(Doornbos goes on to explain how the women demeaned him for travelling
as an embedded reporter with the US military, for security reasons. They
didn't want to hear about any safety concerns.)

'You don't understand the situation. We are anti-imperialists,
anti-capitalists, communists,' they said. The Iraqis only kidnap
American sympathizers, the enemies of the Americans have nothing to
fear.

(Doornbos tells them they're out of their mind.)

But they knew better. When we arrived at Baghdad Airport, I was waiting
for a jeep from the American army to come pick me up. I saw one of the
Italian women walking around crying. An Iraqi had stolen her computer
and television equipment. They were standing outside shivering, waiting
for a cab to take them to Baghdad.

With her bias Sgrena did not only jeopardize herself, but due to her
behavior a security officer is now dead, and the Italian government
(prime minister Berlusconi included) has had to spend millions of euros
to save her life. It is to be hoped that Sgrena will decide to have a
career change. Propagandist or MP perhaps. But she should give up
journalism immediately.


(per chi legge l'olandese)"


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12.3.05

Così Israele si sforza di salvare la sua anima e le sue vite»

A pagina 4 di Il Foglio del 2004-05-12, Emanuele Ottolenghi firma un articolo dal titolo «Così Israele si sforza di salvare la sua anima e le sue vite»

Il 12 aprile 1984 un commando palestinese s’impossessò di un bus israeliano. Forze israeliane attaccarono il veicolo per liberare i prigionieri, riuscendo nell’impresa e catturando due terroristi, che, usciti vivi dal conflitto a fuoco, giunsero in ospedale cadaveri. Le forze di sicurezza sostennero che due erano morti per le ferite subite, ma alcuni fotografi avevano immortalato la loro cattura in fotografie che mostravano i due illesi, ammanettati e portati via da agenti in borghese. Nel corso della polemica che ne seguì, si scoprì che i due erano stati uccisi a sangue freddo. Il procedimento penale fu interrotto nel ’86 dal perdono presidenziale, ma un altro caso d’abuso su un prigioniero

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8.3.05

Hezbollah in piazza

Fresca, spontanea e inaspettata, puntuale come una sfilata del Primo Maggio a Varsavia, ecco la manifestazione filosiriana di Hezbollah. Decine di migliaia o centinaia di migliaia a seconda secondo delle fonti, molti dei quali in arrivo direttamente dalla Siria secondo la TV libanese LBC

Impagabili la combinazione tra gli slogan dei manifestanti "Grazie Siria" e "Basta con l'interferenza straniera".




Direttamente dal quartiere sciita di Beirut, la prospettiva del barbiere sulla manifestazione.

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6.3.05

Il muro sta cadendo

Mark Stein scrive un meraviiglioso articolo sul nuovo medioriente. Comunque la si pensi, è scritto talmente bene cche vale la pena di leggerlo.

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Convertiti sulla via di Bagdad

Altri antibushiani convertiti dalla nuova realtà del Medio Oriente (c'è anche Bertinotti)
E qui la semiconversione di Forward, il giornale ebraico-progressista americano.

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2.3.05

[Friedman] Se le tre svolte continuano a svoltare...

Nevertheless, what's happened in the last four weeks is not just important, it's remarkable. And if we can keep all three tipping points tipped, it will be incredible.

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E' evidente

Radio Radicale: "Ci sono stati condizionamenti del mondo cattolico istituzionale" [per il mancato accordo tra Unione e Radicali]?

Sen. Salvi: "Mi pare evidente"

(aehm)

Forse è il momento di rileggersi "lo scandalo radicale" di Pier Paolo Pasolini.

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[stragi fasciste] Siamo tutti sciiti

Dopo l'attantato di Hilla, che ha ammazzato 120 persone in coda per un lavoro, un omaggio di Lucia Annunziata alla pazienza e al coraggio degli sciiti irakeni, ieri massacrati da Saddam, oggi massacrati dalla "resistenza".

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"Lo ammetto, abbiamo regole severe"

Già, le regole di Hama.
Leggendo questa intervista ad Assad non si sa se essere più disgustati dalla faccia tosta del dittatore o dalla supinità dell'intervistatore.
Il risultato ha un che di deforme: non sembra un intervista ad Assad. Sembra Diliberto che racconta Assad a una volonterosa donna-microfono di partito.
Leggete Nahum su it.politica.internazionale.israele.

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Non si impara mai


Un amico (vabbé non esageriamo, un compagno di giochi) online trova datata la
mia sign di Raymond Aron.

La' dove le liberta' formali sono state soppresse, nell'Europa dell'Est
per esempio, esse appaiono a coloro che ne sono privi stranamente reali.

E' un serio compagno comunista: dice che mi piace giocare a fare il reduce del muro
di Berlino. Io non trovo che la sign sia datata. Mi piacciono le libertà formali, penso che senza di quelle si fa ben poco di sostanziale. E mi è venuto da pensare che chi trova la sign
datata oggi, forse la trovava datata pure ieri.

Mi ricordo molto bene i compagni di giochi di prima del 1989, e se li ricordano pure dissidenti, refusnik, e altra gente che rischiava la pelle per conquistare quelle pallosissime libertà formali.

Non conta, mi dicono. In Italia le libertà formali le ha conquistate la Resistenza, che era soprattutto comunista. Dunque in Italia

Comunque da qualche altra parte, da molte altre parti, non era andata così.
Lì, dove avevano potuto sviluppare
per intero il loro potenziale liberante, I liberatori comunisti avevano
deciso di fare carne di porco delle libertà formali (e della gente).
Vabbé, ma che vuol dire. Erano PC che non finivano per "I". Non contano.

Il PC con la "I", invece, contava talmente tanto e i dissidenti e
refusnik talmente poco che non ricordo nessuno degli aristocratici
compagni che volesse mai giocare con noi. Eravamo, appunto, sempre noi
quattro pirla.
Qualcuno che rischiava la pelle per avere un visto israeliano o fare un
giro coi rotoli di fronte alla sinagoga di Mosca. E qualcuno che era
riuscito a venirsene via. Compagni radicali, qualche compagno
socialista, più qualcuno che compagno non era ma che ricordo comunque
con affetto.

Loro, i compagni seri, quelli che contavano (cioe quelli del PC con la
"I"), si preoccupavano di dar lezioni di comunismo ai PC senza "I" per
digrezzarli un po, talvolta viaggiando in sedi fredde e lontane, e
venivano per questo prezioso compito piuttosto ben compensati. Poi è
successo tutto un Helzapoppin molto divertente, in cui gli insegnanti
con la "I" hanno finito per prendere lezioni da quegli ex-allievi così
disprezzati.

Che importa, acqua passata. Salvo il fatto che i soliti quattro pirla
sono sempre lì, attorno alle libertà formali. E gli altri, quelli
intelligenti e che contano, hanno "ben altre", ovviamente più serie,
preoccupazioni.

Non si impara mai.

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1.3.05

In diretta dalla primavera di Beirut

Tanto per cominciare, un'immagine per whiplash :-)

E un blog di Beirut: è interessante questa pagina di commenti sulla domanda "tutto questo ha qualcosa a che fare con la politica Usa in Medio oriente"? Secondo loro, sembrerebbe di sì.

Isn't it obvious that the Lebanese are taking their que from the Iraqis, Palestinians and Afhgnis? The notion that the ME countries that are run by these tinhorn dictators for their own gains -- the people are not capable of governing themselves crowd, has been totally ripped to shreds by the free Iraq elections and the new soverign government that is forming in Iraq.

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[contagio democratico] Cade il muro di Beirut?

Le piazze si riempiono, il gabinetto filosiriano si svuota. I 15.000 soldados di Assad assistono sempre più spauriti alla caduta del muro di Beirut. Così come era capitato ai due milioni di soldados sovietici di fronte al proprio muro. In Egitto, come in Iraq, come nell'ANP, come presto in Libano, si vota.
E' cominciato il 1989 mediorientale? L'idiota in chief, come il vecchio cowboy, sarà pure scemo, ma deve avere un sacco di culo.


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